Mons (Belgio), 11 mar. (LaPresse/Reuters) – La Russia sta ancora armando e addestrando forze ribelli nell’est dell’Ucraina. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, chiedendo alle parti di aiutare gli osservatori stranieri a rafforzare il cessate il fuoco. Quando durante una conferenza stampa è stato chiesto a Stoltenberg di commentare le affermazioni della diplomatica statunitense Victoria Nuland, che ha detto che carri armati russi sono entrati in Ucraina negli ultimi giorni, il segretario generale non ha voluto fornire commenti specifici ma ha detto: “Noi…vediamo ancora presenza russa e forte sostegno per i separatisti nell’est dell’Ucraina. Vediamo la consegna di equipaggiamento, di forze, di addestramento. E così la Russia è ancora nell’est dell’Ucraina.
Per questo chiediamo alla Russia di ritirare tutte le sue forze dall’est dell’Ucraina, e di rispettare l’accordo di Minsk”, ha aggiunto. Ieri la funzionaria del dipartimento di Stato Usa Victoria Nuland ha detto durante un’audizione del Congresso che carri armati russi e artiglieria sono entrati nell’est dell’Ucraina negli ultimi giorni, violando l’accordo di cessate il fuoco concordato a Minsk il 12 febbraio. Stoltenberg e il comandante Nato, il generale Philip Breedlove, hanno detto ai giornalisti nella sede militare dell’alleanza in Belgio che la loro priorità adesso in Ucraina è di vedere che viene dato agli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) pieno e sicuro accesso, e le informazioni complete delle quali hanno bisogno per rafforzare la tregua. Breedlove ha detto che la Nato non può dire se i numeri dei combattenti e delle armi siano cambiati dalle stime prima del cessate il fuoco, a causa delle difficoltà nel monitorare i movimenti.
E’ positivo che uomini e strumenti siano stati ritirati dalle linee del fronte, ha aggiunto. “Ma non siamo sicuri dove siano stati spostati”. Stoltenberg ha detto di essere preoccupato perché le armi che non vengono monitorate potrebbero essere riposizionate per ulteriori combattimenti. “Il nostro principale messaggio oggi è che l’Osce ha bisogno di accesso”, ha detto. “Quello che chiediamo è la libertà di movimento…ma anche che abbiano accesso alle informazioni necessarie…Il monitoraggio del cessate il fuoco non è per nulla sufficiente oggi”, ha spiegato.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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