Parigi (Francia), 7 gen. (LaPresse) – “Sono andata a prendere mia figlia all’asilo, e arrivando davanti alla porta della sede del giornale due uomini incappucciati e armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare, salire. Ho digitato il codice. Hanno sparato contro Wolinski e Cabu. E’ durata cinque minuti. Mi ero rifugiata sotto una scrivania… parlavano perfettamente francese e dicevano di essere di al-Qaeda”. Questa la testimonianza sull’attacco alla sede di Charlie Hebdo della disegnatrice Corinne Rey, detta Coco, raggiunta al telefono mentre si trovava ancora sul luogo della sparatoria da l’Humanité.

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