Tokyo (Giappone), 3 gen. (LaPresse/EFE) – Tutto il riso coltivato nella prefettura di Fukushima, in Giappone, ha superato per la prima volta nell’anno passato tutti i controlli sui livelli di radiazioni istituiti dopo il disastro nucleare del marzo 2011. Lo fa sapere il quotidiano Asahi. Nel 2014, un totale di 10,75 milioni di sacchi di riso coltivati nell’area sono stati sottoposti a test e tutti hanno registrato meno di 100 becquerel per chilogrammo, ossia sotto la media nazionale. Fin dal 2012 un totale di 190 dispositivi sono stati distribuiti per tutta la provincia per misurare i livelli di radiazione nel riso. Il primo hanno, superarono i livelli di sicurezza 71 sacchi di riso, nel 2013 furono 28. Tutti i sacchi che non rispettano i limiti stabiliti dal governo vengono distrutti, gli altri ricevono un marchio di certificazione. Dopo la crisi nucleare, i produttori di Fukushima hanno trovato vari metodi per ridurre le radiazioni nelle coltivazioni, come cambiare il fertilizzante utilizzato, per far sì che il cesio radioattivo non venga assorbito dalla pianta.
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