Nuova Delhi (India), 24 dic. (LaPresse/AP) – In India ribelli hanno lanciato un attacco coordinato contro comunità tribali nello Stato di Assam, uccidendo almeno 63 persone. Lo hanno reso noto funzionari. Gli omicidi sono avvenuti in almeno cinque attacchi che hanno preso di mira le comunità tribale, note come Adivasi, arrivate in Assam oltre 100 anni fa. La maggior parte dei suoi membri lavora nelle piantagioni di té della regione. Il capo ministro di Assam, Tarun Gogoi, ha affermato che ribelli appartenenti a una fazione del Fronte democratico nazionale di Bodoland sono responsabili del massacro. I ribelli di Bodo combattono per una patria separata per la loro tribù indigena, che rappresenta fino al 10% dei 33 milioni di persone dello Stato di Assam.

I ribelli hanno condotto attacchi sia contro gli Adivasi che contro musulmani in violenze che hanno provocato la morte di 10mila persone, la maggior parte dei quali erano civili, negli ultimi 30 anni. Dopo gli attacchi, gli Adivasi hanno circondato una stazione di polizia a Sonitpur, dove sono morte 26 delle vittime, e hanno cercato di attaccare gli agenti che erano all’interno, secondo quanto ha ricostruito S.N. Singh, alto funzionario di polizia. Le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco uccidendo tre Adivasi, ha aggiunto. Ci sono stati degli incidenti nei quali le case dei Bodo sono state attaccate, ha spiegato, ma i soldati hanno controllato la situazione.

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha condannato gli ultimi attacchi, e il ministero dell’Interno ha inviato migliaia di soldati paramilitari nella regione, secondo quanto ha riferito il ministro dell’Interno Kiren Rijiju. Molte delle vittime erano donne e bambini, ha aggiunto la polizia. “Stiamo cercando di assicurarci che non si alimentino violenze etniche”, ha aggiunto. Singh ha detto che i ribelli potrebbero essere stati provocati dalle pesanti perdite che hanno subito recentemente, quando la polizia ha intensificato le operazioni contro il gruppo.

E’ stato imposto un coprifuoco, con un’ingente presenza di polizia e di forze paramilitari nei due distretti dove si sono verificate le uccisioni. Decine di gruppi ribelli combattono contro il governo e a volte tra di loro da anni in sette Stati nel nordest dell’India. Alcuni chiedono un’autonomia regionale più ampia o patrie indipendenti per i gruppi indigeni che rappresentano. I ribelli accusano il governo federale di sfruttare le ricche risorse minerarie della regione trascurando la popolazione locale. A maggio ribelli dello stesso gruppo hanno colpito e ucciso oltre 30 musulmani nella regione.

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