Washington (Usa), 17 dic. (LaPresse/AP) – Alan Gross, il contractor statunitense rilasciato dopo cinque anni di carcere a Cuba, si era definito “un fesso fiducioso” per avere deciso di lavorare sull’isola. Secondo familiari e amici, è una persona socievole e aperta, in grado di suonare qualsiasi strumento musicale. Gross, ebreo, è nato nel Maryland nel 1949. È sposato e ha due figlie con la moglie Judy. Ha studiato all’Università del Maryland e alla Virginia Commonwealth University, e ha avuto una lunga carriera nel settore dello sviluppo internazionale, lavorando per diverse agenzie in circa 50 Paesi del mondo.
Quando fu arrestato a Cuba a dicembre del 2009, era un contractor dell’Usaid, l’Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale. Sull’isola stava cercando di creare un accesso a internet per la piccola comunità ebraica locale, in modo da aggirare le restrizioni imposte dalle autorità dell’Avana. Cuba considera le attività di Usaid dei tentativi illegali di minare il suo governo, e Gross era stato condannato a 15 anni di carcere.
Negli anni passati in prigione, hanno riferito i familiari, il 65enne non ha mai covato rabbia nei confronti del popolo cubano. Tifoso della squadra di football Washington Redskins, ha guardato le partite di baseball cubano insieme ad altri detenuti e ha suonato con le guardie carcerarie. È rimasto in contatto con la famiglia grazie alle telefonate settimanali. Nel 2012 la sorella maggiore, Bonnie Rubenstein, ha riferito che Gross sognava di mangiare costolette e bere del whisky scozzese una volta uscito dal carcere. A quel punto il marito di Rubenstein comprò una bottiglia di whisky invecchiato 12 anni con l’intenzione di conservarla e berla con il cognato al suo ritorno a casa.
Quella del carcere è stata tuttavia un’esperienza difficile per Gross. In questi cinque anni l’uomo ha perso più di 46 chili, ha sviluppato problemi alle anche e ha perso quasi del tutto la vista dall’occhio destro. Ad aprile del 2014 era rimasto per più di una settimana in sciopero della fame dopo che era emerso che l’amministrazione Obama, e in particolare l’Usaid, aveva creato e finanziato in segreto a Cuba un social network assimilabile a Twitter per alimentare la rivolta politica nel Paese e indebolire il governo comunista. La madre, che aveva più di 90 anni, lo aveva convinto a ricominciare a mangiare. La donna è morta a giugno scorso, ma nonostante le richieste della famiglia le autorità cubane non hanno permesso a Gross di tornare negli Stati Uniti per il suo funerale. Si è trattato di un’esperienza devastante per Gross, ha rivelato la moglie Judy. Il rilascio dell’uomo coincide con l’inizio della festività ebraica di Hanukkah.
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