Oslo (Norvegia), 10 dic. (LaPresse) – Queste nuove generazioni di bimbi e di ragazzi mi danno “più energia di una Red Bull”. Così Malala Yousafzai, l’attivista pakistana premio Nobel per la pace 2014, si è rivolta ai giovani che ha incontrato a Oslo, insieme all’altro premio Nobel per la pace 2014 Kailash Satyarthi. La 17enne e l’attivista indiano 60enne oggi ricevono ufficialmente il riconoscimento, nel corso della tradizionale cerimonia che dal 1990 ricorre all’anniversario della morte di Alfred Nobel, avvenuta il 10 dicembre 1896. “Voglio godermi questa giornata”, ha detto Malala, rispondendo alle domande dei bambini.
La 17enne si è detta felice di essere a Oslo con amici provenienti da Siria e Nigeria. “Ci sono moltissime ragazze che non possono andare a scuola, molti bambini. Non hanno mai sognato di possedere un Ipad, sognano solo una scuola, un libro e una penna. Li ho portati con me perché possiate sentire la loro voce, e quello che chiedono, cioè istruzione, e andare a scuola”, ha detto Malala. “Questo ci aiuterà a far sentire voce di milioni di bambini. Ci sono oltre 6 milioni di bambine private di un’istruzione. Mentre andate a scuola pensate a quei bambini che non possono farlo”, ha esortato la 17enne. “Se vogliamo avere successo dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri”, ha detto. “Verrà il giorno in cui ogni bambino del mondo riuscirà ad avere un’istruzione di qualità”, ha affermato ancora.
A Oslo insieme a Malala ci sono anche la 16enne Shazia Ramazan e la 17enne Kainat Riaz, due bambine che erano con lei quando venne colpita dai proiettili sparati dai talebani pakistani che volevano fermare la sua lotta per l’uguaglianza nell’istruzione. La 17enne fu colpita alla testa in un attacco di talebani a ottobre del 2012. Il gruppo militante la prese di mira a causa delle sue attività mirate a promuovere l’istruzione per le ragazze in Pakistan. Anche Kailash Satyarthi ha risposto alle domande dei piccoli, raccontando di come a 11 anni ha cominciato a raccogliere soldi e libri per i bambini che non potevano andare a scuola. “A 11 anni abbiamo creato una banca del libro”, ha ricordato l’attivista indiano.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata