New York (New York, Usa), 8 dic. (LaPresse) – L’onda lunga del conflitto a sfondo razziale che sta scuotendo gli Stati Uniti arriva a lambire anche il nuovo film di Ridley Scott, ‘Exodus’, dedicato alla figura di Mosè, di prossima uscita nelle sale, che suscita polemiche e persino di campagne di boicottaggio. Colpa del cast. Il regista ha infatti affidato tutte le parti ad attori bianchi, scelta che non è piaciuta a molti.
Lui, intervistato a margine della premiere del film a New York, non sembra prendere troppo sul serio le critiche. “Fatevi una vita, prendetevi una pausa”, risponde con sarcasmo. “A parte questo – aggiunge – ho scelto il cast migliore che potevo in quel determinato momento. Chi era disponibile? Chi andava bene per questi ruoli? Chi può interpretare la parte con un budget di queste proporzioni?”.
Il film infatti è costato 140 milioni di dollari e occorre, ha fatto capire, chiamare chi possa garantire al botteghino incassi sufficienti a giustificare la spesa. Scott ha tutto l’appoggio naturalmente di Christian Bale, che nel film interpreta Mosè. Secondo lui il pubblico dovrebbe chiedersi cosa stia facendo davvero per avere un cast diverso.
“Stiamo sostenendo – dice Bale – i magnifici attori e produttori che ci sono nel Nord Africa e in Medioriente? Se il pubblico inizia a sostenere questi film, in un paio di decenni avremo forse un altro ‘Mosè’, a quel punto con un attore nordafricano o mediorientale in grado di convincere i finanziatori. Ma è solo un fatto di pubblico. Il pubblico deve mostrare ai finanziatori che andrà a vedere il film, per consentire la realizzazione di pellicole con questo tipo di budget. Sarebbe un giorno fantastico, sarebbe meraviglioso”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata