Il Cairo (Egitto), 6 dic. (LaPresse/AP) – Luke Somers, il giornalista americano sequestrato nel settembre 2013 da al-Qaeda in Yemen, è stato ucciso in un tentativo di salvataggio. Lo dichiara la sorella dell’uomo, Lucy Somers. Parlando ad Associated Press, ha spiegato di aver appreso della morte del fratello 33enne da agenti dell’Fbi. Sinora nessun commento in proposito è arrivato da Washington. La donna ha poi chiesto che “tutta la famiglia di Luke ora sia lasciata in pace per piangere la sua morte”. Somers fu rapito a Sanaa. Questa settimana, il Pentagono ha confermato di aver lanciato in precedenza un raid per salvarlo, ma che non ha raggiunto l’obiettivo. La morte del giornalista viene resa nota mentre un ufficiale della sicurezza yemenita oggi ha fatto sapere che un sospetto drone Usa all’alba ha colpito nel sud del Paese, uccidendo nove presunti militanti. Leader tribali hanno poi affermato che elicotteri volavano nell’area dopo l’attacco.
Il sudafricano Pierre Korkie, che era tenuto in ostaggio da al-Qaeda in Yemen con l’americano Luke Somers, è stato ucciso nel tentato salvataggio in cui è morto anchel’americano Luke Somers. Lo fa sapere l’organizzazione umanitaria Gift of the givers.
Imtiaz Sooliman, fondatore dell’organizzazione, lo ha dichiarato alla South African Press Agency.
La morte di Somers è stata confermata dal segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, affermando che è stato “assassinato” dai terroristi. Conferma del decesso è arrivata anche dai vertici della sicurezza nazionale dello Yemen, che hanno spiegato che il raid è stato effettuato dopo che i militanti di al-Qaeda avevano annunciato per oggi l’esecuzione del giornalista statunitense.
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