New York (New York, Usa), 6 dic. (LaPresse/AP) – Terzo giorno di proteste, marce e dimostazioni negli Stati Uniti, contro la decisione del Grand jury di New York di non incriminare un poliziotto bianco per l’uccisione dell’afroamericano Eric Garner, soffocato fino alla morte. A New York, centinaia di persone hanno sfilato e inscenato ‘die-in’, forma di protesta in cui le persone si sdraiano a terra fingendosi morte, nel negozio di Macy, alla stazione di Grand Central e in un negozio Apple. Hanno marciato lungo la Fifth Avenue e in altre zone di Manhattan, ripetendo gli slogan che contraddistinguono queste proteste: “La vita degli afroamericani ha valore” e “Non posso respirare”.
I dimostranti hanno bloccato il traffico a Lower Manhattan e la polizia ha eseguito degli arresti, ma non è noto di quante persone. Le proteste, intanto, continuano anche a livello nazionale a causa di altri casi analoghi. La scorsa settimana, il Gran jury di St. Louis in Missouri ha deciso di non incriminare il poliziotto bianco che uccise il 18enne disarmato afroamericano Michael Brown a Ferguson. In Connecticut, a New Haven, centinaia di persone hanno marciato dalla sede della Yale University fino al tribunale.
In New Jersey, decine di studenti della Rutgers University hanno sfilato a New Brunswick nelle ore di punta, rallentando il traffico. In Colorado, gli studenti hanno disertato le lezioni per protesta. In Florida, gli attivisti hanno marciato lungo il centro di Miami e bloccato il traffico nelle vie principali. A Providence, Rhode Island, in centinaia hanno bloccato le strade del centro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata