Chisinau (Moldavia), 30 nov. (LaPresse/AP) – Moldavia al voto per le elezioni parlamentari, che assumono il significato di una scelta fra i partiti che vogliono un avvicinamento del Paese all’Unione europea e quelli che vorrebbero un ritorno nell’orbita della Russia. Anche la Moldavia, come l’Ucraina, ha una regione separatista filorussa nell’est. Nella ex repubblica sovietica, dove vivono meno di 4 milioni di abitanti, attualmente è al potere una coalizione pro Ue. Dopo che a giugno la Moldavia ha firmato un accordo di associazione con l’Unione europea, la Russia le ha imposto un embargo sulla frutta. Almeno 600mila moldavi lavorano all’estero, la metà di loro nell’Ue e il resto in Russia, e le commesse costituiscono circa un quinto del Pil del Paese.

Il primo ministro, Iurie Leanca, ha detto di avere votato per “una Moldavia europea, per una Moldavia con la giustizia”. “Tutto indica che la Moldavia non può esistere senza Europa”, ha affermato. A mezzogiorno l’affluenza era del 21% e, perché il voto sia valido, è necessaria la partecipazione di almeno il 33% degli elettori. Quattro quinti dei cittadini moldavi sono di discendenza romena e decenni di governo sovietico hanno lasciato una forte impronta. Il Partito liberale ha portato avanti la campagna elettorale all’insegna dello slogan ‘No allo stivale russo, sì al cuore romeno’, mentre i partiti filorussi otterranno probabilmente il voto dei cittadini arrabbiati dall’alto livello di corruzione.

Ieri la Corte suprema moldava ha respinto il ricorso presentato contro un partito filorusso in corsa oggi perché avrebbe ricevuto finanziamenti stranieri illegali; in corsa restano altri due partiti pro Russia. Il leader di uno di questi, Vladimir Voronin a capo del Partito comunista, ha dichiarato che voterà affinché la Moldavia si liberi dalla corruzione e dalla “mafia” che sostiene impediscano al Paese di svilupparsi.

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