New York (Stati Uniti), 2 nov. (LaPresse/AP) – I candidati repubblicani e democratici alle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti sono alle prese con una corsa le cui ripercussioni andranno ben oltre il voto di martedì 4 novembre, con forte impatto sulle presidenziali del 2016.

La maggior parte delle sfide per i 36 governatori (34 Stati membri lo eleggono in concomitanza con il voto di midterm, mentre Vermont e New Hampshire lo votano ogni due anni) è stata messa in ombra dal destino del Senato, dove i repubblicani sperano di prevalere sui democratici. Tuttavia, la posta appare più alta di quanto lasciato percepire in diversi Stati, dove l’elezione cambierà gli equilibri in vista del 2016. La posta più alta è in Florida, non solo per il governatore repubblicano Rick Scott e il suo sfidante Charlie Crist, ex governatore del Gop poi passato ai democratici. L’esito della loro sfida potrebbe infatti dare la misura di come i candidati della Casa Bianca si classificheranno nei due maggiori blocchi di voto dello Stato, i pensionati e gli ispanici. Mai apertamente democratica o repubblicana, la Florida è un importante campo di battaglia elettorale: dal 1992 nessuno ha raggiunto la Casa Bianca se non ha vinto nello Stato. Né Scott, né Crist sono tra i nomi ipotizzati come candidati alle presidenziali del 2016. Chi diventerà governatore, però, sarà un potente alleato per il candidato del proprio partito alla presidenza.

Hillary Clinton, principale potenziale candidata democratica al voto tra due anni, non ha sostenuto Crist, così come non lo ha fatto il marito, l’ex presidente Bill Clinton. Se Scott vincerà, però, sarà un colpo per i tre repubblicani che valutano la corsa: il senatore della Florida Marco Rubio, l’ex governatore della Florida Jeb Bush e quello del New Jersey Chris Christie. Christie ha fatto campagna per Scott per altri candidati governatori, in Stati che nel 2012 votarono per l’attuale presidente Barack Obama.

Ancora più alta la posta in gioco per il governatore del Wisconsin, il repubblicano Scott Walter, che corre per la rielezione. Togliergli la poltrona sarebbe una grande vittoria per i democratici, che minerebbe le prospettive di uno dei repubblicani di più alto profilo. Walker è un eroe agli occhi di molti conservatori, dopo essere sopravvissuto al referendum che chiedeva la sua rimozione, promosso da democratici e sindacati. Se Walter otterrà un secondo mandato, accrescerà la sua credibilità come candidato del Gop capace di prevalere nello Stato che due anni fa ha votato per Obama.

In Florida, nessun tema sembra attirare così l’attenzione in vista del 2016 come l’embargo a Cuba. Facendo eco a una posizione sempre più diffusa negli Stati Uniti, Crist ha chiesto sia messa fine al blocco imposto 44 anni fa. La ex segretaria di Stato Clinton ha assunto la stessa posizione, definendo inefficace la misura nel suo libro ‘Hard choices’. Scott, invece, sostiene l’embargo, accusando Crist di “essere dalla parte di Castro”. Se il governatore sarà rieletto, potrebbe non solo ribadire con forza la propria idea, ma incoraggiare il senatore Rubio, che sostiene fermamente le restrizioni.

Impatto più diretto sulle presidenziali del 2016 potrebbe venire dal destino delle restrizioni sul voto imposte in Florida sotto il governo Scott, tra cui la riduzione del tempo previsto per il voto anticipato prima dell’apertura ufficiale dei seggi del 2012. Secondo alcuni esperti, si tratta di mosse che puntano a far desistere dal votare alcune fasce tradizionalmente democratiche, tra cui i poveri e gli afroamericani. Se Scott fosse rieletto, nulla cambierebbe. Se invece vincesse Crist, il panorama in vista del 2016 sarebbe diverso.

Secondo le attese, i repubblicani registreranno successi anche in un altro Stato critico, l’Ohio. Qui il governatore John Kasich, nome del Gop che compare nelle previsioni per i candidati del 2016, sembra destinato a una facile rielezione.

Altrove nel Midwest, i repubblicani stanno tentando di proteggere il governatore del Michigan e di destituire quello democratico in Illinois. Entrambi questi risultati sarebbero duri colpi per il partito di Obama, perché mostrerebbero che le politiche Gop possono essere popolari in tradizionali roccaforti liberali. In Colorado e Connecticut, due governatori democratici affrontano intanto dure sfide, in quello che sembra essere un terreno di prova per le più severe leggi sulle armi imposte a seguito di stragi.

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