New York (New York, Usa), 4 nov. (LaPresse/AP) – Le elezioni di midterm negli Stati Uniti si tengono ogni quattro anni, come dice il termine, a metà del mandato presidenziale. Servono a rinnovare i 435 membri della Camera dei Rappresentanti e un terzo dei 100 membri del Senato (in questo caso 33 più tre posti da senatori rimasti vacanti). Il voto riguarda inoltre le assemblee elettive di singoli Stati e la scelta di 36 governatori (34 Stati membri lo eleggono in concomitanza con il Midterm, mentre Vermont e New Hampshire lo votano ogni due anni). Inoltre, agli elettori di alcuni Stati viene richiesto di esprimersi su temi chiave come l’aborto o l’uso della cannabis.
GLI EQUILIBRI. Attualmente la Camera è controllata dal partito repubblicano, mentre in Senato il partito democratico del presidente Barack Obama detiene 55 seggi, contro i 45 del Gop. Ai repubblicani servirebbe dunque guadagnare sei seggi per garantirsi il controllo anche di quest’aula. Le sorti del Senato potrebbero tuttavia dipendere da due figure: il senatore indipendente Angus King del Maine, che attualmente collabora con i democratici ma ha avvertito che potrebbe schierarsi con i repubblicani, e Greg Orman, candidato alle elezioni in Kansas, dove sfiderà l’attuale senatore repubblicano Pat Roberts. Orman ha annunciato che si schiererà con il partito che avrà la maggioranza quando il nuovo Congresso si riunirà a gennaio.
VOTO ANTICIPATO. Ormai alla vigilia delle elezioni, oltre 16,4 milioni di americani hanno già espresso la propria preferenza attraverso il voto anticipato, in 31 Stati, secondo un conteggio di Associated Press. Negli Stati di Arkansas, Florida, Georgia, Iowa, Louisiana, Maryland, Montana, North Carolina e Wisconsin il dato supera già quello totale del 2010. Quattro anni fa, quando i repubblicani ripresero il controllo della Camera, quasi 27 milioni di persone espressero la propria preferenza prima del giorno del voto.
Il Gop ha preso un grande vantaggio nei voti via posta in Colorado, dove il senatore democratico Mark Udall si sta battendo contro il repubblicano Cory Gardner. Il Gop punta sul voto anticipato anche in Iowa, dove la senatrice Joni Ernst sembra avanti rispetto al democratico Bruce Braley. Nel 2012, 129 milioni di persone votarono per le presidenziali, il 38,5% delle quali lo fece prima dell’Election Day.
TEMI CHIAVE. Un sondaggio di Associated Press-GfK evidenzia che gli elettori non sono molto interessati alle questioni tradizionalmente cruciali come aborto e nozze gay, sorpassate dalle preoccupazioni su economia, sanità, Stato islamico (ex Isil) ed ebola. Il sondaggio, realizzato a settembre, mette in luce anche la diffusa insoddisfazione per il presidente Barack Obama e per i leader repubblicani al Congresso.
Solo il 32% degli elettori indica i matrimoni gay come una questione importante e il 43% reputa di rilievo la posizione sull’aborto, mentre il 91% ritiene fondamentale l’economia, il 78% la sanità e il 74% la questione del virus ebola. A proposito delle nozze gay, due terzi degli intervistati sono convinti che entro cinque anni le unioni omosessuali saranno legali in tutti gli Stati Uniti.
GOVERNATORI. Alta la posta in gioco non solo a livello federale, ma anche per quanto riguarda i governatori dei singoli Stati. Grande attenzione alla sfida che in Florida vede contrapposti il governatore repubblicano Rick Scott e il suo sfidante Charlie Crist, ex governatore del Gop passato ai democratici. L’esito di questo voto potrebbe dare un’indicazione del gradimento dei possibili candidati alla Casa Bianca tra gruppi di elettori come pensionati e ispanici. Interessante anche la sfida in Wisconsin, dove il repubblicano Scott Walker corre per la rielezione, contro Mary Burke, ed è dato in leggero vantaggio.
Walker è un eroe agli occhi di molti conservatori, dopo essere sopravvissuto al referendum che chiedeva la sua rimozione, promosso da democratici e sindacati, dopo l’approvazione di una legge che elimina il diritto alla contrattazione collettiva. Secondo le attese, i repubblicani registreranno successi anche in un altro Stato critico, l’Ohio, dove il governatore John Kasich, nome del Gop che compare nelle previsioni per i candidati del 2016, sembra destinato a una facile rielezione.
Nel Midwest i repubblicani stanno tentando di mantenere il governatore del Michigan (Rick Snyder) e di destituire quello democratico in Illinois (Pat Quinn). Se ci riuscissero, sarebbe un duro colpo per il partito di Obama e le politiche Gop si dimostrerebbero popolari anche in tradizionali roccaforti liberali. In Colorado e Connecticut, infine, i governatori democratici (John Hickenlooper e Dannel Malloy) affrontano dure sfide, anche come terreno di prova per le nuove legge sulle armi, più severe, imposte a seguito delle stragi degli ultimi anni.
REFERENDUM. Nel corso del voto, gli elettori saranno anche chiamati a esprimersi su alcuni temi chiave, in totale 147, in diversi Stati. I cittadini di Alaska, Oregon e Washington Dc potranno dire la loro sulla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo, mentre la Florida potrebbe diventare il 24esimo Stato a permettere l’uso della marijuana per ragioni mediche; in Colorado, Tennessee e North Dakota gli elettori si esprimeranno sull’aborto; gli elettori del Massachusetts voteranno sulla regolamentazione del gioco d’azzardo; a Washington Dc si tiene un referendum sull’introduzione di norme più restrittive sulla vendita di armi; gli elettori di Colorado e Oregon voteranno su misure che richiederebbero l’etichettatura di certi prodotti alimentari geneticamente modificati.
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