L’Avana (Cuba), 30 ott. (LaPresse/AP) – Prosegue oggi all’Avana un incontro di due giorni organizzato dall’Alleanza bolivariana per le Americhe (Alba) per discutere della risposta dei Paesi latinoamericani all’epidemia di Ebola. Una presenza inattesa al meeting è quella di un funzionario del Centro Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Nelson Arboleda. “È un’emergenza globale e dobbiamo lavorare tutti insieme”, ha affermato Arboleda, che è direttore dell’ufficio regionale del Cdc in America centrale. “Faremo ogni sforzo possibile – ha assicurato – per garantire una diagnosi rapida di pazienti per interrompere il ciclo della trasmissione”. Nel corso del meeting a Cuba, ha riferito Abroleda, si discuterà dei piani di addestrare medici “per garantire una risposta rapida in caso di arrivo del virus Ebola nella regione”.
Alla riunione all’Avana, ha riferito intanto il ministro della Sanità cubano Roberto Morales Ojeda, partecipano oltre 200 delegati da 32 Paesi, tra cui Messico, Canada, Brasile e Panama, che non fanno parte del blocco Alba. Il Cdc ha fatto sapere di aver contattato il dipartimento di Stato Usa per coordinarsi sull’invio di un rappresentante di Washington all’incontro, che fa parte dell’impegno di Cuba contro l’epidemia. Il governo dell’Avana ha finora mandato 256 medici e infermieri nei Paesi africani colpiti dal virus. Sia il segretario di Stato Usa John Kerry che l’ambasciatrice americana alle Nazioni unite, Samantha Power, hanno elogiato Cuba per questo contributo alla lotta internazionale contro la malattia.
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