Milano, 17 ott. (LaPresse) – Dai Marò e il problema pirateria, alla pace in Siria. Dall’Ebola all’Isis. Dai diritti dei bambini alla finanza creativa. C’è un po’ di tutto nelle 11 pagine, divise in 45 capitoli, che compongono la dichiarazione finale del 10° vertice Asem che si è svolto ieri ed oggi a Milano. Innanzitutto dai 50 leader euroasiatici viene riaffermata l’esigenza di “assicurare una più forte, più sostenibile e bilanciata crescita globale, per ottenere livelli di occupazione commisurati a questi obbiettivi, in modo strutturale”. Si è anche discusso, dei livelli di crescita che non sono omogenei, ed in particolare di come l’Europa l’accelerazione di politiche economiche e la realizzazione di riforme “siano decisive per una crescita più forte nel medio termine”. Tra i temi toccati, uno dei più scottanti è sicuramente quello dei brevetti e della proprietà intellettuale, su cui ci si è impegnati a rafforzare la collaborazione anche in tema di armamenti. Tutti i Paesi poi si sono detti d’accordo nell’urgenza di procedere alla riforma del Fondo Monetario internazionale. Sul tavolo il tema delle quote che spettano ai vari Paesi, che non soddisfano i Paesi asiatici che negli ultimi anni sono gli unici ad essere cresciuti in modo costante, si pensi al sorpasso della Cina sugli Usa a livello di pil dei giorni scorsi. Dinamiche che l’Fmi non considera nella sua governance, ecco perché l’Asem ribadisce l’urgenza di applicare la modifica di governance attesa dal 2010.
L’ambiente è stato un altro dei temi centrali del vertice milanese. L’obiettivo condiviso è di fermare il riscaldamento globale, e tornare ad una temperatura media che al massimo sia di soli due gradi superiore a quella precedente alla rivoluzione industriale del XIX secolo. Condannate poi tutte le forme di discriminazione, così è stata ribadita la necessità di garantire cibo, acqua e sicurezza energetica. A tal proposito, sull’energia nucleare i leader dell’Asem concordano che ogni nuovo sviluppo di questo tipo di fonte energetica debba essere effettuato rispettando gli standard internazionali di sicurezza. Tornando sul tema del lavoro, i leader dell’Asem parlano dell’importanza di condizioni di lavoro decenti, specialmente per giovani e donne, ed anche dei diritti di chi lavora, a cominciare dalla sicurezza fisica per arrivare a quella sociale legata alle garanzie minime sui diritti individuali. Altro punto nodale, la scuola che l’Asem considera un elemento cruciale per combattere anche la povertà. L’educazione sia giovanile, che la formazione continua, sono elementi essenziali per la realizzazioni delle aspirazioni personali.
Tornando ai problemi più pressanti, anche nella dichiarazione finale trova spazio il dramma dell’ebola, che è definita “un rischio serio per la salute e la sicurezza globali”. Si auspica, oltre all’impegno dei vari Paesi, anche uno scambio delle informazioni e delle conoscenze. I leader dell’Asem, poi mettono all’ordine del giorno il tema della pirateria, che riguarda l’Italia con il caso dei Marò Latorre e Girone. Evidenziando, come il tema sia critico, i leader Asem sottolineano come vada evitato l’uso della forza e concordano sull’utilizzo del diritto internazionale, compresa la convenzione Onu ‘Unclos’. L’Asem poi si impegna anche a promuovere la pace grosso modo in tutti i conflitti globali, dall’Isis alla Corea del Nord, passando per la Siria e l’Ucraina. Prossimo vertice nel 2016 in Mongolia, nella capitale Ulan Bator, a 20 anni dal primo vertice, per verificare quanto sarà stato fatto.
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