Ginevra (Svizzera), 16 ott. (LaPresse/AP) – “Le piaghe gemelle dell’ebola e dell’Isil sono fomentate in silenzio, trascurate da un mondo che sapeva della loro esistenza, ma aveva interpretato male il loro terribile potenziale prima che esplodessero nella coscienza globale negli ultimi mesi”. Lo ha detto l’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Zeid Raad al-Hussein, nella prima conferenza stampa da quando ha assunto l’incarico il mese scorso.

Gli sforzi per superare queste “due crisi monumentali”, ha affermato Zeid, costeranno al mondo diversi miliardi di dollari. L’ufficio dell’Alto commissariato per i diritti umani, ha riferito, ha iniziato a preparare delle linee guida per i Paesi colpiti dall’ebola in caso volessero imporre periodi di quarantena, in modo da garantire che non vengano violati i diritti di base. L’ex Isil, ha affermato intanto Zeid, è “un movimento diabolico” che potenzialmente potrebbe compiere un genocidio ed è il prodotto di “un matrimonio perverso e letale tra una nuova forma di nichilismo e l’era digitale”.

Il commissario ha fatto appello al governo dell’Iraq affinché aderisca alla Corte penale internazionale e accetti “immediatamente” la sua giurisdizione per permettere la prosecuzione delle persone sospettate di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Prima della fine dell’anno, ha annunciato infine Zeid, il suo ufficio diffonderà un nuovo bilancio delle vittime della guerra civile in Siria, che “sarà decisamente superiore a 200mila” morti. Secondo l’ultimo bilancio, diffuso ad agosto, dall’inizio della rivolta antigovernativa in Siria a marzo del 2011 hanno perso la vita più di 190mila persone.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata