Pretoria (Sudafrica), 14 ott. (LaPresse/AP) – Oscar Pistorius offrì 34mila dollari alla famiglia della fidanzata Reeva Steenkamp dopo averla uccisa, ma i parenti della donna rifiutarono perché non volevano “denaro sporco di sangue”. Lo ha riferito in tribunale a Pretoria, in Sudafrica, il procuratore Gerrie Nel, nel corso dell’udienza che nei prossimi giorni porterà alla sentenza nei confronti di Pistorius, giudicato colpevole di omicidio colposo per la morte di Steenkamp. Nel ha inoltre parlato di altri pagamenti di 550 dollari che Pistorius avrebbe versato mensilmente alla famiglia della donna e che quel denaro è stato restituito in toto. Le rivelazioni di Nel sono emerse nel corso del controinterrogatorio dell’assistente sociale Annette Vergeer, che ha dichiarato in aula che secondo lei Pistorius dovrebbe essere messo agli arresti domiciliari piuttosto che essere mandato in prigione.
Il procuratore ha messo in dubbio il parere di Vergeer, affermando che la sua conoscenza del sistema carcerario sudafricano è limitata e obsoleta; inoltre le ha chiesto per quale motivo non abbia dichiarato di sapere, nel suo rapporto su Pistorius, che l’atleta aveva offerto dei soldi alla famiglia di Steenkamp. Nel ha inoltre affermato che l’offerta dell’atleta indica che Pistorius disponesse di ingenti somme di denaro nonostante la sua difesa abbia sostenuto che le sue disponibilità finanziarie siano diminuite dopo la revoca di numerosi contratti di sponsorizzazione.
Pistorius ha sempre sostenuto di avere ucciso per errore la fidanzata nella notte fra il 13 e 14 febbraio 2013 e di avere sparato contro la porta del bagno in cui la donna si trovava perché pensava che in realtà all’interno ci fosse un intruso; l’accusa ha invece sostenuto nel processo che Pistorius abbia aperto il fuoco volontariamente al termine di un acceso litigio.
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