Pechino (Cina), 30 set. (LaPresse/Xinhua) – Le autorità cinesi hanno concesso una licenza di accesso alla rete all’iPhone 6 di Apple, che potrà quindi essere venduto nel Paese. Lo ha fatto sapere il ministero cinese dell’Industria e della tecnologia informativa. Prima il nuovo smartphone della compagnia di Cupertino aveva ottenuto altre certificazioni richieste ai prodotti venduti in Cina. La licenza, ha precisato il ministero, è stata concessa dopo che la società Usa “ha garantito” che non ha mai permesso a governi stranieri di accedere alle informazioni degli utenti e che “non lo farà mai”. In un documento sottoposto al ministero dell’Industria Apple aveva assicurato che non interferirà con le informazioni personali senza l’autorizzazione dei clienti e che nel sistema operativo iOS8 ha già adottato misure per rendere più difficile l’uso improprio dei propri dispositivi. La compagnia ha assicurato inoltre che migliorerà la sicurezza e la protezione della privacy dei clienti.
Le vendite dell’iPhone 6 in Cina inizieranno il 17 ottobre; i prezzi varieranno da 5.288 a 7.788 yuan (680-1000 euro), a seconda del modello. Lo smartphone potrà essere utilizzato con tutti e tre i principali operatori cinesi di Stato: China Mobile, China Telecom e China Unicom. La Cina è uno dei più grandi mercati per Apple ed eventuali complicazioni con la vendita dei nuovi prodotti avrebbero avuto gravi conseguenze commerciali per la società fondata da Steve Jobs. La distribuzione dell’iPhone 6 negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo era iniziata il 20 settembre, ma in Cina il lancio del dispositivo era stato rinviato senza spiegazioni. L’uso della tecnologia straniera mette a disagio i leader comunisti della Cina, soprattutto negli ambiti legati alla sicurezza. Il governo ha ordinato recentemente alle banche e alle principali aziende di limitare l’uso di tecnologia straniera. A maggio Pechino aveva annunciato invece che avrebbe iniziato ad analizzare le tecnologie straniere per eventuali problemi di sicurezza, avvertendo del possibile blocco delle vendite dei prodotti che non avrebbero superato i test.
Nei mesi scorsi la tv di Stato cinese aveva riferito che il servizio di localizzazione dell’iPhone potrebbe permettere alla società di rubare informazioni riservate e mettere a rischio la sicurezza nazionale. La compagnia californiana ha subito respinto le accuse, affermando che le informazioni relative alla localizzazione restano sul telefonino e non vengono trasmesse a nessun governo né ente straniero.
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