Hong Kong, 28 set. (LaPresse/AP) – Braccio di ferro tra polizia e manifestanti a Hong Kong per il terzo giorno consecutivo di proteste pro-democrazia. I dimostranti, riuniti di fronte alla sede del governo locale, sono bloccati dalle forze dell’ordine che stanno cercando di contenere la folla. A dare il via alle proteste venerdì scorso sono stati gli studenti ma da oggi il movimento Occupy Central ha deciso di mantenere e rafforzare le loro posizioni nel quartiere di Admiralty, dove si trovano gli uffici governativi e la sede del parlamento, per unirsi alla battaglia in difesa del suffragio universale.
I manifestanti infatti rifiutano la recente decisione di Pechino di limitare la libertà di voto per le prime elezioni per il leader della città a suffragio universale, previste per il 2017. La Cina ha infatti promesso un voto per persona, ma ha escluso la possibilità di candidature indipendenti dalla volontà del governo centrale. La polizia ha avvertito i dimostranti di lasciare la scena il prima possibile, altrimenti avrebbero cominciato l’evacuazione della zona e nuovi arresti.
Da questa mattina i manifestanti si sono barricati di fronte alla sede del governo circondandosi con le barriere di metallo originariamente utilizzate dalle autorità per allontanare la folla. I dimostranti si sono organizzati con un equipaggiamento protettivo in caso la polizia usasse spray al pepe: hanno ricoperto i volti e le braccia con una pellicola trasparente e hanno indossando impermeabili di plastica, occhiali e mascherine chirurgiche. Tra la folla è presente anche il magnate dei media Jimmy Lai, che possiede il popolare Apple Daily, l’unico quotidiano pro-democrazia di Hong Kong. Gli organizzatori hanno riferito che la polizia ha portato via diversi deputati pro-democrazia. Da venerdì sono state arrestate 78 persone.
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