Roma, 25 set. (LaPresse) – I ‘falchi’ sono “ancora in giro” e stanno “spingendo l’America a imbarcarsi in un nuovo conflitto. D’altra parte penso che Obama, come Kennedy, sia sempre stato molto cauto nel decidere quando si debba utilizzare la forza. Giustamente”. Lo ha detto Kerry Kennedy, nipote di Jfk e figlia di Robert, in un’intervista a Repubblica. “Quando Kennedy entrò alla Casa Bianca – ha proseguito – era circondato dai falchi, soprattutto ai vertici delle forze armate”. “Lui e mio padre lavorarono duro per mantenere la pace quando i falchi spingevano verso guerra, soprattutto durante la crisi dei missili di Cuba nel 1962”.
“Oggi in Siria e Iraq – ha aggiunto Kerry Kennedy – la prudenza ha portato frutti. Gli Stati Uniti hanno messo insieme una grande coalizione internazionale, hanno posto come obiettivo molto chiaro lo smantellamento dello Stato Islamico e hanno mostrato grande attenzione nell’effettuare i raid aerei”.
“Purtroppo – ha sottolineato – qualche volta la forza è necessaria. L’Is non è interessato ai negoziati, né alla diplomazia e men che mai ai diritti umani. C’è una causa umanitaria molto stringente dietro l’intervento della coalizione. Ma io continuo a ripetere che l’ispirazione di persone come mio padre, Martin Luther King e Jfk ci serve ancora”.
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