Washington (Usa), 23 set. (LaPresse/AP) – “Volevamo essere sicuri che l’Isil sapesse di non avere nessuna zona protetta e sicuramente abbiamo raggiunto l’obiettivo”. Lo ha detto il generale Usa Martin Dempsey, capo dello Stato maggiore congiunto, in relazione ai raid lanciati contro i militanti dello Stato islamico in Iraq e in Siria. Funzionari americani hanno riferito che cinque Paesi arabi (Arabia Saudita, Qatar, Bahrain, Giordania ed Emirati) hanno partecipato o fornito sostegno ai primi attacchi aerei condotti nella notte contro militanti islamici in Siria. Il ruolo di questi Paesi, ha sottolineato Dempsey, è stato fondamentale per dimostrare che la lotta contro l’ex Isil non è soltanto una lotta degli Stati Uniti. “Non potrei esagerare” l’importanza del ruolo degli Stati arabi, ha affermato il generale, aggiungendo che si tratta di una coalizione senza precedenti, che potrà servire da base per una più ampia campagna internazionale contro il gruppo militante.
I cinque Paesi, ha riferito Dempsey, hanno accolto il suo appello a unirsi all’iniziativa contro gli insorti negli ultimi tre giorni. Ancora domenica il generale aveva detto infatti che serviva un maggiore coinvolgimento del mondo arabo prima che il presidente Barack Obama avrebbe dato l’ok per i raid aerei in Siria. “Quando uno di questi Stati si è unito a noi – ha detto Dempsey – gli altri hanno seguito velocemente. Ora abbiamo una sorta di campagna credibile contro l’Isil, che comprende una coalizione di partner”. Il coinvolgimento dei Paesi arabi, ha sottolineato il generale, deve andare oltre un ruolo militare e comprendere la partecipazione agli sforzi internazionali contro i finanziamenti, addestramenti e sostegno ideologico agli estremisti.
“In questo momento – ha dichiarato – stiamo parlando dell’inizio di una campagna aerea”, che deve essere seguita da un’iniziativa mirata a spiegare agli abitanti del mondo arabo le ragioni della lotta contro l’ex Isil. “Questi leader devono ora assumersi la responsabilità, e lo faranno, di spiegare alla popolazione del mondo arabo-musulmano perché stiamo facendo quello che stiamo facendo, in modo che possiamo rimuovere il velo della legittimità religiosa che l’Isil sta usando”. Dempsey ha parlato con giornalisti che lo hanno accompagnato durante il volo di ritorno a Washington dopo un viaggio di una settimana in Europa.
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