Sanaa (Yemen), 21 set. (LaPresse/Xinhua) – Si è dimesso il primo ministro dello Yemen Mohammed Basindawa. Lo rendono noto fonti governative del Paese. Da giorni si susseguono nella capitale Sanaa scontri fra ribelli sciiti Hawthis e miliziani sunniti alleati con unità dell’esercito vicine al partito Islah dei Fratelli musulmani. Colpi di mortaio hanno raggiunto anche case civili e un ospedale. Una ventina di civili sono rimasti uccisi finora, mentre almeno 123 miliziani hanno perso la vita. Le autorità dello Yemen hanno anche dichiarato il coprifuoco in alcune parti di Sanaa dopo che i ribelli sciiti Hawthis hanno rivendicato la presa dell’edificio della televisione di Stato. Il coprifuoco è stato imposto sul nord e l’ovest della capitale. In un comunicato pubblicato sulla propria pagina Facebook, Mohammed Abdel-Salam, portavoce dei ribelli, afferma che il gruppo ha preso il controllo della tv statale dopo un scambio di fuoco con le truppe di guardia al palazzo. Le trasmissioni delle tre televisioni di Stato sono state interrotte, l’edificio è andato in fiamme.

Ieri l’inviato delle Nazioni Unite nello Yemen, Jamal Benomar, ha annunciato un accordo che potrebbe porre fine ai combattimenti a Sanaa. “Un accordo è stato raggiunto dopo intense consultazioni con tutti i partiti politici per risolvere la crisi attuale”, si legge in un comunicato pubblicato in serata sulla pagina Facebook di Benomar. Si tratta, ha spiegato ancora Benomar, di “un documento nazionale che farà progredire il cammino del cambiamento pacifico, e getterà le basi per una partnership nazionale e per la sicurezza e la stabilità nel paese”. Oggi le dimissioni del premier.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata