Tirana (Albania), 21 set. (LaPresse) – “Nessuno pensi di poter farsi scudo di Dio mentre progetta e compie atti di violenza e di sopraffazione”. E’ l’ammonizione lanciata da Papa Francesco in un discorso al palazzo presidenziale albanese di Tirana davanti al presidente Bujar Nishani, dove si trova oggi in visita pastorale. “Nessuno – ha aggiunto – prenda a pretesto la religione per le proprie azioni contrarie alla dignità dell’uomo e ai suoi diritti fondamentali, in primo luogo quello alla vita ed alla libertà religiosa di tutti”.
“CONVIVENZA PACIFICA E’ BENE INESTIMABILE”. “Quanto accade in Albania”, ha continuato, dimostra “che la pacifica e fruttuosa convivenza tra persone e comunità appartenenti a religioni diverse è non solo auspicabile, ma concretamente possibile e praticabile”. “La pacifica convivenza tra le differenti comunità religiose, infatti – ha aggiunto – è un bene inestimabile per la pace e per lo sviluppo armonioso di un popolo. E’ un valore che va custodito e incrementato ogni giorno, con l’educazione al rispetto delle differenze e delle specifiche identità aperte al dialogo ed alla collaborazione per il bene di tutti, con l’esercizio della conoscenza e della stima gli uni degli altri”.
“L’ALBANIA HA RITROVATO LA LIBERTA’ DA UN QUARTO DI SECOLO”. “E’ trascorso ormai quasi un quarto di secolo – ha aggiunto – da quando l’Albania ha ritrovato il cammino arduo ma avvincente della libertà. Essa ha permesso alla società albanese di intraprendere un percorso di ricostruzione materiale e spirituale, di mettere in moto tante energie e iniziative, di aprirsi alla collaborazione e agli scambi con i Paesi vicini dei Balcani e del Mediterraneo, con l’Europa e con il mondo intero. La libertà ritrovata vi ha permesso di guardare al futuro con fiducia e speranza, di avviare progetti e di ritessere relazioni di amicizia con nazioni vicine e lontane”.
“IN ALBANIA PACIFICA CONVIVENZA TRA RELIGIONI”. “Mi rallegro in modo particolare per una felice caratteristica dell’Albania, che va preservata con ogni cura e attenzione: mi riferisco alla pacifica convivenza e alla collaborazione tra appartenenti a diverse religioni”. “Il clima di rispetto e fiducia reciproca – ha aggiunto Bergoglio – tra cattolici, ortodossi e musulmani è un bene prezioso per il Paese e acquista un rilievo speciale in questo nostro tempo nel quale, da parte di gruppi estremisti, viene travisato l’autentico senso religioso e vengono distorte e strumentalizzate le differenze tra le diverse confessioni, facendone un pericoloso fattore di scontro e di violenza, anziché occasione di dialogo aperto e rispettoso e di riflessione comune su ciò che significa credere in Dio e seguire la sua legge”.
“SERVE LA GLOBALIZZAZIONE DELLO SVILUPPO”. “In un mondo che tende alla globalizzazione economica e culturale, occorre fare ogni sforzo perché la crescita e lo sviluppo siano posti a disposizione di tutti e non solo di una parte della popolazione”, ha proseguito, aggiungendo che “tale sviluppo non sarà autentico se non sarà anche sostenibile ed equo, vale a dire se non terrà ben presenti i diritti dei poveri e non rispetterà l’ambiente”. “Alla globalizzazione dei mercati – ha affermato il Pontefice – è necessario che corrisponda una globalizzazione della solidarietà, alla crescita economica deve accompagnarsi un maggior rispetto del creato, insieme ai diritti individuali vanno tutelati quelli delle realtà intermedie tra l’individuo e lo Stato, prima fra tutte la famiglia”.
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