Stoccolma (Svezia), 14 set. (LaPresse/AP) – Si sono aperti alle 8 i seggi per le elezioni parlamentari in Svezia. I sondaggi vedono in vantaggio la sinistra socialdemocratica, guidata da Stefan Lofven, che potrebbe così tornare al potere dopo otto anni di governo di centrodestra. Nel Paese scandinavo il partito socialdemocratico non è mai stato così tanto all’opposizione dal 1920, quando governò per la prima volta. Il primo ministro uscente, Fredrik Reinfeldt, salito al governo dal 2006, è il leader conservatore più longevo della storia della Svezia. Anche se ha ricevuto il plauso internazionale per aver guidato l’economia nazionale attraverso la crisi del debito in Europa, molti svedesi temono che le sue politiche favorevoli al mercato abbiano minato il sistema del welfare.

I sondaggi, oltre al vantaggio dei socialdemocratici, mostrano un sempre maggiore sostegno per il partito anti-immigrazione Democratici svedesi, che potrebbero determinare l’equilibro del parlamento (quest’anno nel Paese sono attesi 80mila richiedenti asilo da Siria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Iraq e altri Paesi), ma anche un possibile ingresso nel Riksdag del partito Iniziativa femminista.

La coalizione di centrodestra al governo ha tagliato le imposte sul reddito e sulle aziende, ha abolito una tassa sul patrimonio, diminuito i benefit sociali, semplificato le leggi sul lavoro e privatizzato alcune compagnie pubbliche, tra cui il produttore di vodka Absolut. Nel tempo stesso, il gap tra ricchi e poveri è cresciuto più rapidamente in Svezia che in molti Paesi sviluppati, benché ancora rimanga il più egualitario del mondo, secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

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