Pretoria (Sudafrica), 12 set. (LaPresse/AP) – Oscar Pistorius è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo per la morte della fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa la notte di San Valentino dello scorso anno. La sentenza è stata letta in aula dalla giudice Thokozile Masipa. Al banco degli imputati, Pistorius ha ascoltato la lettura della sentenza in piedi, come ordinato dalla giudice, ma non ha manifestato particolari emozioni. Il processo si era aperto il 3 marzo scorso e, nel corso delle udienze, Masipa ha ascoltato i racconti di 37 testimoni. Tantissime le televisioni collegate per seguire in diretta lo svolgersi dei fatti. Non è ancora chiara quale sia la condanna in termini di detenzione. I dettagli verranno annunciati nei prossimi giorni.

Inizialmente l’accusa nei confronti dell’atleta paralimpico era di omicidio intenzionale, ma ieri la giudice ha affermato che la procura non è stata in grado di provare oltre ogni ragionevole dubbio che Pistorius sia colpevole di omicidio premeditato. L’accusa ha sempre sostenuto che l’ex campione abbia sparato allo scopo di uccidere Steenkamp, probabilmente al termine di un litigio. Pistorius invece ha fin dal primo momento negato questa versione, sostenendo di avere sparato attraverso la porta del bagno convinto che all’interno vi fosse un ladro e non la ragazza. I suoi avvocati, inoltre, sostengono che Pistorius abbia sparato per legittima difesa. Per avvalorare questa tesi ha puntato sul fatto che l’imputato, quando ha sentito i rumori provenienti dal bagno, non indossasse le protesi e quindi si sentisse vulnerabile.

“Ho sentito di dover proteggere Reeva e me stesso”, aveva dichiarato in un affidavit presentato a marzo 2013 al tribunale, sottolineando che era convinto che Reeva fosse a letto. “Ho esploso dei colpi contro la porta del bagno e ho urlato a Reeva di telefonare alla polizia. Lei non ha risposto. Era buio pesto in camera da letto ed ero ancora troppo spaventato per accendere la luce. Reeva non mi rispondeva”, ha aggiunto nello stesso documento.

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