Roma, 8 set. (LaPresse) – “E’ difficile che questa udienza sia risolutiva”. Carlo Sica, avvocato dello Stato che segue il caso dei Marò dal 2012, commenta con queste parole l’udienza prevista per oggi “verosimilmente per le 12 ore indiane e 8.30 italiane” in cui la Corte suprema dell’India si pronuncerà sulla richiesta di rimpatrio del fuciliere della marina Massimiliano Latorre “per motivi di salute”. “Può essere che gli avvocati indiani, come già successo, chiedano un termine per poter contraddire la nostra istanza”, ha spiegato il legale, aggiungendo che “non vi sarebbe nulla di anomalo”.

Nel caso di rinvio da parte dei giudici indiani, “ci vorranno ancora due o tre settimane” per un pronunciamento sul rimpatrio di Latorre, ha detto l’avvocato. Il fuciliere intanto si trova in ambasciata, dopo che ieri è stato dimesso dall’ospedale di New Delhi. “Allo stato attuale – ha spiegato ancora Sica – c’è la nostra istanza supportata da documentazione medica. Presumendo che gli avvocati indiani chiedano una verifica o contestino le nostre prove, il giudice potrebbe nominare un consulente medico che avvalli o meno la nostra tesi”. Altro tempo dunque, anche se si tratterebbe comunque di un periodo limitato, infatti, secondo i legali, “i rinvii presso la Corte suprema indiana sono in genere contenuti”.

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