Solmoe (Corea del Sud), 15 ago. (LaPresse) – Torna a infiammare le folle Papa Francesco nel corso del suo viaggio in Corea del Sud. Al termine della prima parte del suo discorso al santuario di Solmoe, pronunciato in inglese sulla base di un documento preparato, fa una pausa e poi dice: "Siete stanchi? Sicuri?. Un mio amico mi ha detto ieri 'Non puoi parlare ai giovani con un testo scritto, con la carta, ai giovani devi parlare spontaneamente, col cuore'. Ma ho un problema, il mio inglese non è un granché, ma se volete posso dire altre cose spontaneamente. Siete stanchi? Posso andare a casa?". E al no dei giovani Papa Francesco ha aggiunto "Però lo faccio in italiano".

"NON DECIDETE VOI CHE FARE, CHIEDETE AL SIGNORE". Il pontefice ha preso spunto dall'intervento di una fedele, Marina (ma il nome, si è scusato dopo, era un decisamente più coreano Mai), spiegando che nella vita "occorre fare una scelta" che "anch'io a mio tempo ho fatto": se seguire la vocazione religiosa prendendo i voti, oppure restare nella vita laica. Ma si tratta, ha spiegato, "di un falso dilemma" perché l'obiettivo, in un caso e nell'altro, "è quello di adorare il Signore e fare del bene", e questo si può fare sia occupandosi del prossimo che mettendo al mondo dei figli. Ma occorre capire soprattutto, ha esortato il pontefice, "che voi non dovete decidere niente. Dovete chiedere 'Cosa devo fare?' al Signore e ascoltare la sua risposta. Facciamolo insieme. Chiediamo 'Signore, cosa devo fare?'".

"COREA E' UNA SOLA FAMIGLIA". Tanti i temi toccati poi da Bergoglio nel resto del discorso. Al centro soprattutto la divisione tra le due Coree. "Ci sono due Coree? – ha detto – No, è una, ma la famiglia è divisa". "Voi siete fratelli che parlate la stessa lingua" e "quando in famiglia si parla la stessa lingua c'è anche una speranza umana". E ha esortato: "Pregate per i nostri fratelli del Nord. Perché non ci siano né vincitori né vinti, ma una famiglia".

"SEGNI DI IDOLATRIA". Poi ha dedicato un passaggio all'affermazione progressiva del materialismo. "Siamo turbati – ha detto – dal crescente divario nelle nostre società tra ricchi e poveri". "Scorgiamo segni di idolatria – ha aggiunto Bergoglio – della ricchezza, del potere e del piacere che si ottengono con costi altissimi nella vita degli uomini". "E' quasi come se un deserto spirituale si stesse propagando in tutto il mondo".

"PECCATORI TORNATE A CASA". Infine ha invitato tutti a "tornare a casa", ripetendolo più volte, cioè dal Signore. "In cielo – ha sottolineato – si fa più festa per un peccatore che torni che per cento giusti". "Sacerdoti – si è rivolto poi ai religiosi – abbracciate i peccatori che tornano".

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