Beit Lahiya (Striscia di Gaza), 13 ago. (LaPresse/AP) – Un giornalista italiano che lavorava per Associated Press è rimasto ucciso stamattina a Gaza in un’esplosione. Simone Camilli, questo il nome del videoreporter, aveva 35 anni e si trovava nella Striscia per seguire il conflitto fra israeliani e palestinesi in corso da più di un mese. Si tratta del primo reporter straniero a restare ucciso nell’attuale conflitto a Gaza. Lo scoppio si è verificato a Beit Lahiya, nel nord della Striscia, nel corso di un’operazione per disinnescare un missile israeliano rimasto inesploso e il bilancio complessivo è di almeno cinque morti e quattro feriti. Con Camilli è morto anche il traduttore palestinese che lo accompagnava, Ali Shehda Abu Afash, freelance che lavorava anche lui per AP.
Tra i feriti un fotografo di Associated Press, Hatem Moussa. ‘La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese’, ha commentato la ministra degli Esteri, Federica Mogherini, ricordando che è ‘la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter’. Il riferimento è al giornalista italiano Andy Rocchelli, ucciso in Ucraina lo scorso 24 maggio da un colpo di mortaio caduto vicino Slovyansk. Anche in quel caso Rocchelli era accompagnato da un traduttore, il russo Andrei Mironov, che restò ucciso con lui. Intanto al Cairo terza giornata di negoziati fra israeliani e palestinesi mentre si avvicina il termine della tregua di 72 ore a Gaza, che scadrà a mezzanotte ora locale.
L’ESPLOSIONE E LA NOTIZIA DELLA MORTE DI CAMILLI. Camilli è rimasto ucciso a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, nell’esplosione di un ordigno israeliano, fino a quel momento rimasto inesploso, sganciato nel corso dell’operazione ‘Margine protettivo’ lanciata da Tel Aviv nell’ultimo mese. Lo scoppio è avvenuto mentre una squadra di esperti della polizia stava provando a disattivare l’ordigno nei pressi delle torri al-Sheikh Zayid. La notizia ha cominciato a circolare sui media locali nella tarda mattina. A mezzogiorno, ora italiana, la conferma della Farnesina. Prima di questa conferma il nome di Camilli era già circolato. Secondo quanto riporta il quotidiano Times of Israel, il portavoce del ministero della Sanità della Striscia di Gaza, Ashraf al-Qidra, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook aveva inizialmente identificato il giornalista italiano come Simone Camilli. Successivamente, però, aveva modificato il post eliminando il nome e parlando solo di un ‘giornalista straniero’. Il corpo del giornalista è stato portato nell’ospedale di Kamal Adwan.
CHI ERA CAMILLI. Simone Camilli aveva cominciato a lavorare per AP a Roma come freelance nel 2005. Uno dei suoi primi incarichi è stato coprire la malattia di papa Giovanni Paolo II. Poi si era trasferito a Gerusalemme nel 2006 e spesso si recava a Gaza per incarichi specifici. Negli ultimi mesi aveva abitato a Beirut, dove si era trasferito all’inizio del 2014. Era,però, tornato a Gaza il mese scorso dopo lo scoppio del conflitto. Lascia la compagna e una figlia di tre anni, che vivono a Beirut. Il padre invece è Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano in provincia di Grosseto, ex giornalista Rai che vive in Italia.
Nel corso degli anni Camilli aveva seguito diversi eventi in giro per l’Europa e in Medioriente. Fra questi la guerra di indipendenza del Kosovo, la guerra in Georgia, l’arresto del leader dell’esercito serbo-bosniaco Ratko Mladic, la guerra del 2006 fra Israele e Libano, l’ascesa di Hamas a Gaza nel 2007, i diversi conflitti tra Israele e Hamas e le dimissioni di papa Benedetto XVI. Più recentemente aveva seguito l’avanzata dello Stato islamico in Iraq e la crisi dei rifugiati in Siria.
APPASSIONATO DI GAZA. Gli amici e i colleghi lo descrivono come un giovane appassionato del suo mestiere e della situazione di Gaza. Simone Camilli aveva rinunciato a un incarico in Iraq per seguire la situazione del conflitto a Gaza. È quanto riferisce Najib Jobain, chief producer di Associated Press a Gaza. ‘Gli è stato chiesto: ‘Vuoi andare a Erbil o a Gaza?’ e lui ha risposto: ‘Andrò a Gaza’ ‘, racconta. Jobain ricorda che il giornalista italiano amava la storia di Gaza. ‘Era mio fratello, lo conoscevo da quasi 10 anni, era così contento di lavorare con me a Gaza’, conclude. Altri colleghi di tutto il mondo ricordano Camilli come un uomo caldo, affascinante e sensibile che voleva essere esattamente sul posto della ‘notizia’. ‘Dal momento in cui è arrivato in ufficio di Roma ha voluto imparare tutto, era innamorato del suo lavoro’, racconta Maria Grazia Murru, senior producer di Roma. Il suo lavoro aveva ‘un occhio incredibile per i dettagli ed è stato in grado di personalizzare le storie e ritrarre i drammi umano’, aggiunge Tomislav Skaro, direttore video regionale di AP Medio Oriente. ‘La tragedia di Gaza colpisce al cuore i giornalisti della TGR. Simone Camilli ha maturato la passione per il giornalismo negli anni in cui il padre, Pierluigi, era vicedirettore vicario della Testata Giornalistica Regionale. La TGR si stringe alla famiglia Camilli in questo momento di infinito dolore per la morte del giovane e coraggioso videoreporter’, scrive in una nota la direzione TGR a proposito della morte del reporter italiano Simone Camilli a Gaza.
LE ALTRE VITTIME. Stando a quanto riferito da Associated Press, il bilancio complessivo è di cinque morti e quattro feriti, mentre alcuni media locali parlano di sei morti e sei feriti. Oltre a Simone Camilli le vittime sono: un traduttore palestinese che lavorava anche lui per Associated Press, Ali Shehda Abu Afash, e tre membri della polizia di Gaza. Camilli e il traduttore di Ap stavano accompagnando il team. Inoltre la polizia riferisce che altre quattro persone sono rimaste gravemente ferite e tra loro c’è il fotografo di Associated Press Hatem Moussa.
A LUTTO IL COMUNE DI PITIGLIANO. Camilli era il figlio del sindaco del Comune di Pitigliano, in provincia di Grosseto, Pier Luigi Camilli. Il paese è sotto shock per la tragedia e ha dichiarato il lutto cittadino. “Tutte le manifestazioni in programma sono sospese fino a data da definire in conseguenza del grave lutto che ha colpito la famiglia del sindaco Pier Luigi Camilli”, si legge in una nota.
PAPA FRANCESCO: QUESTE LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA. Papa Francesco ha pregato per la morte di Camilli e del suo traduttore palestinese a bordo dell’aereo papale durante il suo viaggio verso la Corea del Sud. ‘Queste sono le conseguenze della guerra’, dichiara Bergoglio.
MOGHERINI: TRAGEDIA PER FAMIGLIA E PAESE. Anche la ministra degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il suo cordoglio per la morte del giornalista italiano. ‘La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese’, ha detto la titolare della Farnesina. ‘Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter’, ha ricordato Mogherini.
TRE MESI FA LA MORTE DI ANDY ROCCHELLI IN UCRAINA. IL 25 maggio scorso il fotografo italiano Andy Rocchelli, 30 anni è rimasto ucciso nell’est dell’Ucraina con il suo interprete russo Andrey Mironov mentre seguivano i combattimenti tra forze governative e insorti filorussi. Rocchelli, dopo aver lavorato per Grazia Neri Photo Agency e nel 2007 come assistente nello studio di Alex Majoli, nel 2008 aveva fondato Cesura, un collettivo con altri quattro fotografi. All’estero, ha lavorato in Caucaso, Kirghizistan, poi in Tunisia e Libia per la Primavera Araba. Viveva e lavorava tra Mosca e Milano e collaborava con numerose riviste e giornali quali Newsweek, Wall Street Journal, l’Espresso, Le Monde, Foreign Policy, Novaya Gazeta, Zurich Zeitung, Kommersant.
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