Washington (Usa), 9 ago. (LaPresse/AP) – “La nostra attenzione è concentrata a scongiurare un genocidio”, e ad aiutare donne e bambini. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando in conferenza stampa degli sforzi Usa per aiutare le minoranze religiose minacciate dallo Stato islamico in Iraq. Obama ha aggiunto di aver avuto colloqui telefonici con il premier britannico David Cameron e con il presidente francese François Hollande, che hanno espresso il loro sostegno. Il presidente Usa ha sottolineato che in Iraq serve un governo inclusivo.
NON CI SARANNO NUOVE TRUPPE DA COMBATTIMENTO USA – Gli Stati Uniti non avranno di nuovo soldati da combattimento in Iraq, ha ribadito il presidente Usa. “Manterremo questo, perché avremmo dovuto imparare una lezione dalle nostra lunga e immensamente costosa incursione in Iraq”, ha detto. Il presidente degli Stati Uniti ha affermato inoltre che gli attacchi aerei che ha ordinato nel nord dell’Iraq hanno distrutto armi e attrezzature in mano alle forze dello Stato islamico, la cui rapida avanzata ha superato le stime dell’intelligence Usa. Obama ha avvisato gli americani che la nuova campagna in Iraq “sarà un progetto a lungo termine”. Non ha fornito una tabella di marcia su quanto durerà il coinvolgimento militare Usa, aggiungendo che dipenderà dai tentativi politici iracheni.
CI VORRA’ DEL TEMPO PER RISOLVERE IL PROBLEMA – “Non penso che risolveremo questo problema in settimane”, ha detto il presidente Usa. “Penso che ci vorrà del tempo”. Obama ha aggiunto che gli sforzi umanitari continuano a consegnare cibo e acqua per via aerea alle minoranze religiose bloccate su una montagna, e che si sta pianificando come farle evacuare. Obama ha parlato dal South Lawn della Casa Bianca, subito prima di salire a bordo del Marine One per recarsi in vacanza in Massachusetts.
NON CI SARA’ UN’ALTRA GUERRA – In precedenza, sempre nel corso della giornata, in occasione del suo discorso settimanale, Obama aveva detto che “non permetterà “che gli Stati Uniti siano trascinati in un’altra guerra in Iraq. Le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq perchè non c’è una soluzione militare americana alla crisi nel Paese”. Obama ha ricordato che gli Stati Uniti non possono e non devono intervenire in ogni crisi mondiale ma che in questo caso aveva ricevuto richiesta da aiuto dal governo iracheno e che non si poteva distogliere lo sguardo dalla quantità di vittime innocenti.
PROTEGGIAMO CITTADINI – “Continueremo la nostra strategia in Iraq – ha aggiunto il presidente Usa – Proteggeremo i nostri cittadini. Continueremo ad aiutare i rifugiati a ottenere il riparo, il cibo e l’acqua di cui hanno disperato bisogno, e per aiutare gli iracheni a respingere l’avanzata dello Stato islamico. Aiuteremo a prevenire che questi terroristi abbiano un paradiso permanente da cui attaccare gli Stati Uniti”. Obama ha poi ricordato che prima di ordinare i due attacchi aerei di ieri in Iraq si è consultato con il Congresso.
SE NECESSARIO RAID AEREI CONTINUERANNO – In relazione ad un possibile raid sulla zona di Arbil, capoluogo del Kurdistan iracheno dove prosegue l’avanzata dei militanti dello Stato islamico. Obama ha specificato: “Gli attacchi aerei americani continueranno, se necessario per proteggere il nostro personale in Iraq, e per contribuire a salvare migliaia di civili che sono intrappolati su una montagna senza acqua e senza cibo”.
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