Ankara (Turchia), 3 lug. (LaPresse/AP) – I 32 camionisti turchi rapiti lo scorso 9 giugno dall’Isil a Mossul, in Iraq, sono stati rilasciati. Secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, il gruppo è ora in viaggio verso la città di Arbil, nel Kurdistan iracheno, e in serata dovrebbe arrivare ad Ankara.

Intanto i ribelli dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) hanno preso il controllo del campo petrolifero di al-Omar, il più grande della Siria, situato nella provincia orientale di Deir el-Zour. L’Isil sta conquistando infatti consensi anche nell’est della Siria. I ribelli della città di Sheheil, una roccaforte del Fronte Nusra nell’est della Siria, si sono schierati con l’Isil giurando fedeltà al suo leader Abu Bakr al-Baghdadi.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha pubblicato online un video in cui un uomo legge un comunicato, affermando che “il popolo della città di Sheheil giura fedeltà” all’Isil. Se la maggior parte dei gruppi ribelli siriani ha respinto la dichiarazione del califfato islamico in Siria e nel nord dell’Iraq da parte dell’Isil, e continua a combattere contro i militanti di al-Baghdadi nelle città lungo il confine iracheno, in un altro video diffuso online si vedono invece ribelli della città di Ishara, situata nei pressi di Sheheil, che annunciano di aver messo fine ai combattimenti contro l’Isil. “I clan di Ishara e dei villaggi circostanti e tutte le fazioni in queste zone annunciano davanti a Dio che smetteranno di combattere contro lo Stato islamico”, afferma un uomo, circondato da alcuni uomini anziani.

I Comitati di coordinamento di Deir el-Zour, un gruppo attivista, ha confermato che militanti dell’Isil sono entrati a Ishara e Mayadeen dopo il ritiro degli altri gruppi ribelli. Intanto secondo l’Osservatorio sono ancora in corso scontri fra combattenti del Fronte Nusra e quelli dell’Isil nei pressi di Sheheil. Il Fronte, riferisce il gruppo, sembra però sul punto di arrendersi. Dopo le ultime conquiste, l’Isil ha il controllo quasi totale di un corridoio che si estende dalla città siriana di Boukamal, al confine con l’Iraq, fino a Deir el-Zour, capoluogo dell’omonima provincia, attualmente nelle mani delle forze governative.

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