Gerusalemme, 1 lug. (LaPresse/AP) – Il ministro dell’Economia e dei Servizi religiosi di Israele, Naftali Bennett, ha proposto di avviare un’operazione militare su larga scala a Gaza in risposta all’uccisione dei tre ragazzi israeliani scomparsi lo scorso 12 giugno, che sono stati ritrovati morti ieri. Secondo Bennett, inoltre, bisognerebbe usare la pena di morte contro i militanti palestinesi. Israele non ha ancora deciso come rispondere alle uccisioni dei giovani: ieri il premier Benjamin Netanyahu ha presieduto una riunione del governo, lunga tre ore, al termine della quale non è stata presa alcuna decisione.

Oggi è previsto un nuovo incontro del governo dopo i funerali dei tre adolescenti. Fin dalla scomparsa dei ragazzi lo Stato ebraico ha subito parlato di rapimento, attribuendone la responsabilità a Hamas. Israele sta valutando l’ipotesi di spostare forzatamente alti membri di Hamas dalla Cisgiordania a Gaza, dove affronterebbero restrizioni di viaggio più rigide e sarebbero separati dai familiari. Secondo il quotidiano Haaretz, inoltre, il ministro della Difesa Moshe Yaalon ha proposto di costruire un nuovo insediamento in Cisgiordania in memoria dei tre ragazzi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata