Buenos Aires (Argentina), 28 giu. (LaPresse/AP) – Il vice presidente argentino Amado Boudou è stato accusato di corruzione e di aver condotto affari incompatibili con la sua funzione pubblica nell’acquisire la compagnia Ciccone Calcografica, che stampa la moneta nazionale e ha beneficiato di contratti con il governo. È la prima volta nella storia del Paese che un vicepresidente in carica viene processato per accuse di corruzione. E’ sospettato, quando era ministro dell’Economia e poi come vice capo di Stato, di aver utilizzato società fantasma e intermediari non dichiarati per ottenere il controllo della compagnia, cui erano stati assegnati i contratti per stampare il peso argentino e materiale elettorale per il suo ticket con la presidenta Cristina Fernandez.

La decisione del giudice federale Ariel Lijo è stata pubblicata sul sito web del dipartimento di Giustizia. Boudou resta libero in attesa di processo. Il vice presidente rischia tra uno e sei anni di carcere, oltre al bando a vita dagli incarichi elettivi. Lui si dichiara innocente, nonostante diversi elementi lo leghino agli altri cinque imputati, secondo quanto reso noto dalle inchieste dei media argentini. Silenzio, intanto, da Fernandez sul caso, mentre scemano sempre più le possibilità del suo vice di diventare il candidato alla successione alle presidenziali del 2015.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata