Londra (Regno Unito), 13 giu. (LaPresse/AP) – Il mondo deve smettere di deviare lo sguardo dal problema degli stupri di guerra, è ora di “relegare la violenza sessuale ai periodi oscuri dei libri di storia”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, alla cerimonia di chiusura del vertice a Londra contro le violenze sessuali sulle donne nelle aree di conflitto, ospitato dal ministro degli Esteri britannico William Hague e dove era presente Angelina Jolie, inviata speciale delle Nazioni unite.

“Non tollereremo lo stupro come arma tattica d’intimidazione” in guerra, ha proseguito, aggiungendo che, in qualità di veterano della guerra del Vietnam e padre di due figlie, la questione degli stupri nelle aree di conflitto ha per lui una dimensione personale. Citando in conclusione del suo discorso le parole della poesia ‘Still I rise’ della poetessa recentemente scomparsa Maya Angelou, Kerry ha infine detto: “Siamo venuti qui per trasmettere un messaggio: Ci solleviamo, ci solleviamo. Portiamo a termine questo lavoro”.

Kerry è stato relatore d’eccezione al vertice, e ha unito il proprio appello a quello dell’attrice Angelina Jolie. Parlando al summit, l’attrice ha invitato i partecipanti a continuare a sollecitare le azioni contro lo stupro in guerra, affermando: “Possiamo porre fine all’impunità e lo faremo. Il nostro lavoro è solo all’inizio. La sfida che affrontiamo ora è capire se possiamo fare la differenza sul campo”, ha aggiunto.

Al vertice hanno preso parte centinaia di funzionari, diplomatici, attivisti e sopravvissute a violenze, che hanno discusso di come migliorare le punizioni nei confronti dei perpetratori e la tutela delle vittime. Anche il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon e l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter hanno mostrato il loro sostegno al vertice, intervenendo con dei videomessaggi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata