Seul (Corea del Sud), 19 mag. (LaPresse/AP) – “Non siamo riusciti a salvare studenti che avremmo potuto salvare. La responsabilità definitiva per non aver gestito bene questo incidente è mia”. Così la presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, nel primo discorso alla nazione trasmesso dalla tv dopo l’affondamento del traghetto Sewol del 16 aprile scorso, in cui hanno perso la vita almeno 286 persone e altre 18 risultano disperse. Park, che nel corso dell’intervento è scoppiata in lacrime, ha annunciato che scioglierà la guardia costiera, i cui compiti saranno trasferiti alla polizia nazionale e a una nuova agenzia governativa. “Le operazioni di soccorso della guardia costiera sono state praticamente un fallimento”, ha dichiarato.
La presidente ha iniziato il discorso con un profondo inchino e l’ha terminato leggendo i nomi di tutte le vittime del naufragio. Park si era scusata già prima del disastro, ma i critici l’avevano invitata a rivolgersi a tutta la nazione e ad affrontare le accuse di incompetenza e corruzione. Nel suo intervento ha criticato le “diffuse pratiche anormali”, che a suo parere sono state una delle causa dell’incidente. La nuova agenzia governativa, ha annunciato, si assumerà anche i compiti di controllo del traffico marittimo, che attualmente spettano al ministero degli Oceani, e le responsabilità per la sicurezza, attualmente di competenza del ministero della Sicurezza e della pubblica amministrazione. Inoltre, ha proseguito la presidente, sarà approvata una legge separata mirata a eliminare i legami collusivi e corrotti tra l’amministrazione e il settore civile. Park ha notato che ufficiali in pensione spesso vanno a lavorare per l’Associazione sudcoreana di navigazione marittima, che si occupa delle questioni di sicurezza delle navi.
Le proposte di Park, ha precisato il suo ufficio, dovranno essere approvate dal Parlamento. Secondo Park Kwang-on, portavoce del principale partito dell’opposizione, il piano di sciogliere la guardia costiera dà l’impressione che il governo voglia scaricare sull’agenzia tutta la responsabilità del naufragio. “La diagnosi del problema è insufficiente e la cura inadeguata”, ha affermato. Circa 172 persone, tra cui 22 dei 29 membri dell’equipaggio, sono sopravvissute al naufragio. La settimana scorsa la procura aveva incriminato 15 membri dell’equipaggio, quattro dei quali sono stati accusati di omicidio. Inoltre sono stati arrestati quattro dipendenti e il presidente della società proprietaria del traghetto, Chonghaejin Marine Co. Le autorità sospettano che un carico eccessivo e disposto in maniera scorretta a bordo della nave potrebbero aver contribuito al disastro.
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