Beirut (Libano), 13 mag. (LaPresse/AP) – Human Rights Watch riferisce di avere “forti prove” che a metà aprile l’esercito della Siria abbia usato armi chimiche in tre città del nord della Siria in mano ai ribelli. Precisamente, secondo quanto risulta a Hrw, le forze leali a Bashar Assad hanno utilizzato gas cloro. La sostanza, racchiusa in bombole, sarebbe stata inserita in barili carichi di esplosivo, che sono stati sganciati dagli elicotteri dell’esercito sulle zone in mano ai ribelli. L’organizzazione spiega che le sue affermazioni si basano su interviste ai testimoni, immagini video e fotografie.
Human Rights Watch ha intervistato 10 testimoni. “Le prove suggeriscono con forza che elicotteri del governo siriano hanno sganciato barili bomba con bombole di gas cloro su tre città”, afferma il gruppo. “Questi attacchi hanno usato una sostanza chimica industriale come arma, azione proibita dal trattato internazionale che vieta le armi chimiche, al quale la Siria ha aderito nell’ottobre del 2013”, prosegue Hrw. Alla fine di aprile l’Organizzazione per la pribizione delle armi chimiche (Opac) ha annunciato che indagherà sulle notizie del presunto uso di gas cloro. L’Opac successivamente non ha più rilasciato dichiarazioni sull’argomento.
In un caso il governo siriano ha accusato il Fronte Nusra, gruppo legato ad al-Qaeda, di aver usato gas cloro nella città in mano ai ribelli di Kafrzeita. Damasco non ha commentato gli altri attacchi. Un’ampia inchiesta di Associated Press alla fine di aprile ha riscontrato denunce compatibili con queste informazioni, secondo le quali sarebbe stato usato del gas cloro a Kafrzeita. L’uso del gas cloro nelle bombe non è molto efficace come arma per uccidere. Tuttavia Hrw ha aggiunto che sembra che l’esercito siriano abbia usato il gas cloro per terrorizzare i residenti facendo credere loro che sarebbero stati uccisi con il gas, anche se molte delle persone colpite non sono state morte.
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