Montevideo (Uruguay), 3 mag. (LaPresse/AP) – L’Uruguay non mira ad essere una mecca degli amanti della marijuana, non intende “promuovere feste per fumatori di cannabis e stile bohemien” e “non vuole estendere il consumo di marijuana”, ma con la legalizzazione della cannabis intende “mantenere tutto entro i limiti della ragione e non permettere che diventi una malattia”. Così il presidente dell’Uruguay, Jose Mujica, spiega la logica che sta dietro alla decisione di legalizzare la droga leggera.

In un’intervista rilasciata ad Associated Press nel giardino della piccola fattoria in cui vive su una collina che dà su Montevideo, ha parlato circondato dai suoi polli, gatti e cani dopo essere tornato dal fare la spesa a bordo del suo maggiolino Volkswagen azzurro insieme alla moglie, la senatrice Lucia Topolansky. La legalizzazione della marijuana era stata approvata dal Parlamento a dicembre del 2013, rendendo l’Uruguay il primo Paese al mondo a farlo, e il governo ha rivelato oggi le regole previste dal piano. Gli utilizzatori saranno inseriti in un registro tenuto dal governo e potranno acquistare fino a 10 grammi a settimana. “La dipendenza non è un bene”, ha detto il presidente difendendosi da chi critica il piano accusandolo di introdurre troppi limiti.

Mujica attacca inoltre le norme in vigore in Colorado, che da gennaio ha legalizzato l’uso della marijuana. “Quello che fanno in colorado è una totale finzione” in termini di controllo delle vendite e garanzia che la cannabis consumata sia legale, ha detto il presidente. Come in Uruguay in Colorado ci sono rivenditori e produttori autorizzati, ma diversamente dal Paese di Mujica gli utilizzatori non vengono registrati e i limiti sono più elevati: un adulto può comprare fino a 28 grammi per volta, e non solo 10 grammi a settimana. Difendendosi da chi definisce il suo piano quasi conservatore, Mujica rivendica che si tratta di un sistema più trasparente e onesto di quello approvato da 21 Stati Usa e da Washington DC, dove la cannabis è legale a scopi terapeutici. I sistemi in vigore in quegli Stati Usa li definisce “una brutale ipocrisia” perché le persone possono fingere malattie in modo da avere le prescrizioni necessarie a ottenere la marijuana. Poi lancia una previsione: a suo parere il sistema uruguayano sarà più duro con i consumatori di droga e più efficace nella lotta al traffico di droga illegale. Il prossimo 12 maggio Mujica sarà ricevuto alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

Mujica, ex membro della guerriglia Tupamaros che guidò l’Uruguay prima della dittatura del 1973-1985, fu messo in prigione dalla giunta per anni, la maggior parte dei quali trascorsi in isolamento. Da presidente del suo Paese è diventato noto a livello internazionale per lo stile di vita sobrio. Per vivere nella sua fattoria ha rinunciato al palazzo presidenziale e sono frequenti i suoi discorsi contro il consumismo e l’avidità. È candidato al premio Nobel per la Pace per il 2014.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: