Jindo (Corea del Sud), 29 apr. (LaPresse/AP) – La Corea del Sud ha “perso molte vite preziose a causa dell’incidente (l’affondamento del traghetto Sewol del 16 aprile, ndr), e mi scuso con la popolazione, sono molto triste”. Così si è scusata con i propri cittadini la presidente della Corea del Sud Park Geun-hye in seguito al naufragio del Sewol i cui morti accertati sono saliti a 204. Il governo non ha potuto prevenire l’incidente e “la risposta iniziale e le prime misure adottate sono state insufficienti”, ha proseguito Park nelle proprie scuse pronunciate durante una riunione di governo alla Casa Blu, la residenza presidenziale sudcoreana. Le scuse della presidente, precedute nel fine settimana dalle dimissioni del primo ministro, giungono in un momento di crescente nervosismo da parte dei famigliari delle vittime del naufragio, i quali sostengono che il governo non abbia fatto abbastanza per salvare i loro cari.
Prima di porgere le proprie scuse, Park ha visitato la scuola di Ansan da cui provenivano gli studenti che componevano la maggior parte dei passeggeri a bordo del traghetto e anche la maggior parte delle vittime. Indossando un abito nero e guanti bianchi, la presidente ha deposto dei fiori ai piedi di un altare eretto in memoria dei ragazzi che hanno perso la vita, trattenendosi poi per un momento di raccoglimento. Secondo i media locali, alcuni famigliari delle vittime le hanno urlato contro chiedendo le sue scuse. La presidente Park li ha ascoltati per circa 10 minuti per poi andare via. A bordo del traghetto, partito da Incheon e diretto all’isola di Jeju, si trovavano 475 persone, solo 174 delle quali si sono salvate.
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