Iquique (Cile), 3 apr. (LaPresse/AP) – Un terremoto di magnitudo 7.6 ha scosso le aree costiere nel nord del Cile, senza provocare danni gravi né feriti. Il sisma ha colpito poco dopo la mezzanotte ora locale, le 5 in Italia, e ha costretto l’Ufficio per le emergenze cileno e la Marina a emettere un’allerta tsunami e a ordinare l’evacuazione dei residenti dell’intera fascia costiera del Paese, lunga oltre 4mila chilometri. Poco dopo la scossa le autorità hanno ridotto alle sole zone settentrionali l’area delle evacuazioni, revocando poi del tutto gli allarmi intorno alle 2 ora locale. Ieri un terremoto di magnitudo 8.2 aveva già colpito la stessa area provocando sei morti e alcuni danni.
La scossa è stata avvertita anche nel sud del Perù e i residenti delle città di Tacna e Arequipa sono scesi in strada temendo crolli degli edifici. Il tenente di polizia Freddy Cuela, a Tacna, ha dichiarato che nella città non sono stati registrati danni né feriti. La Marina peruviana ha emesso un’allerta tsunami per le zone più a sud del Paese, che confinano le aree del Cile interessate dai terremoti di ieri e oggi.
Anche la presidentessa del Cile, Michelle Bachelet, è stata evacuata nella notte. Ad annunciarlo è stata lei stessa su Twitter: “Sono stata fatta evacuare come tutti gli altri cittadini. Si vede che le persone sono preparate”, ha scritto. Bachelet si trovava nella città costiera di Arica per valutare i danni del sisma di magnitudo 8.2 che ieri ha colpito l’area provocando sei morti. Dopo la scossa di stanotte il ministero dell’Istruzione cileno ha sospeso le lezioni nelle scuole del nord.

