New York (New York, Usa), 1 apr. (LaPresse/AP) – La Russia ha boicottato un incontro informale del Consiglio di Sicurezza con i membri della minoranza tartara della Crimea, organizzato ieri dalla Lituania. Mosca ha definito la riunione “inappropriata”, e la considera un altro tentativo internazionale di distogliere l’attenzione dalla “grave situazione in Ucraina”. Lo hanno reso noto diplomatici delle Nazioni Unite che hanno preferito mantenere l’anonimato, dato che l’incontro era a porte chiuse. Anche Cina e Rwanda non hanno partecipato alla sessione. La missione della Russia alle Nazioni Unite ha scritto in un comunicato che l’incontro sui diritti umani e la libertà dei media in Crimea era stato programmato non per dare un resoconto obbiettivo degli eventi nella regione, ma per “organizzare uno spettacolo di propaganda faziosa”.
La Russia ha inviato soldati nella penisola di Crimea e ha annesso la regione lo scorso 21 marzo.La vice ambasciatrice della Lituania alle Nazioni Unite, Rita Kazragien, ha affermato che molti membri del Consiglio di sicurezza e 100 Paesi dell’Assemblea generale considerano il referendum sullo status della Crimea illegale, e non riconoscono la sua annessione alla Russia. La vice ambasciatrice ha aggiunto che l’incontro a porte chiuse ha dato ai diplomatici la prima opportunità di ascoltare le preoccupazioni di “coloro che sanno cosa sta succedendo in Crimea” a proposito dell’imparzialità dell’informazione e della situazione dei diritti umani, sopratutto quella dei tartari della penisola.
Kazragien ha riferito che l’attivista per i diritti umani Mustafa Dzhemilev, tartaro della Crimea, ha detto ai membri del Consiglio di sicurezza che la comunità si sta preparando a un referendum per una maggiore autonomia. All’incontro a porte chiuse ha partecipato anche Valentyna Samar, responsabile del Consiglio del Centro di informazione per la stampa della capitale della Crimea Sinferopoli e direttrice del Centro per l’indagine giornalistica.
La missione russa ha affermato che dato che la Crima è parte del territorio di Mosca, la situazione dei diritti umani e della libertà dei media non ricade nell’ambito del Consiglio di Sicurezza e che la discussione indebolisce la “reputazione” e “l’immagine” dell’ente dell’Onu. Kazragien ha risposto che i membri del Consiglio di Sicurezza hanno il diritto di convocare incontri informali, e finchè ci saranno Stati membri che non pensano che l’annessione della Crimea alla Russia sia un “fatto compiuto” l’argomento continuerà ad essere sollevato.
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