Kiev (Ucraina), 2 mar. (LaPresse/AP) – E’ salita alle stelle la tensione in Ucraina, dove i venti di guerra soffiano sempre più forti dopo il via libera di Mosca all’intervento armato in Crimea. Non sono bastati 90 minuti di telefonata con il presidente americano Barack Obama a smuovere Vladimir Putin, che ha ribadito la necessità “di tutelare i propri interessi” e “la popolazione russa” che vive nella zona. La Casa Bianca ha condannato l’intervento militare e il segretario della Difesa americano, Chuck Hagel, ha tentato la mediazione con il suo omologo russo. “Siamo sull’orlo del disastro”, ha detto il primo ministro Arseniy Yatsenyuk, chiedendo a Putin di ritirare i soldati. Il Papa ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere ogni iniziativa in favore del dialogo. Intanto centinaia di uomini armati hanno circondato la base dell’esercito ucraino di Perevalne, in Crimea. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha definito l’incursione dell’esercito russo in Ucraina “un atto incredibile di aggressione”, aggiungendo che Mosca rischia il suo posto nel G8.
KERRY: ATTO DI AGGRESSIONE, POSSIBILI RIPERCUSSIONI.Il segretario di Stato Usa John Kerry ha definito l’incursione dell’esercito russo in Ucraina “un atto incredibile di aggressione”, aggiungendo che il presidente russo Vladimir Putin ha fatto una “scioccante, deliberata” scelta di invadere un altro Paese. Kerry ha detto che la Russia dovrebbe rispettare il processo democratico con il quale il popolo ucraino ha deposto il suo presidente e ha formato un nuovo governo. Il segretario di Stato ha parlato della possibilità di boicottare l’incontro del G8 che si terrà a Sochi, in Russia e ha detto che Mosca rischia anche il suo posto nel G8.
Kerry sta discutendo la possibilità di blocco dei visti, congelamento dei beni e punizioni su commercio e investimenti. Putin “non avrà il G8 a Sochi. Potrebbe non rimanere neanche nel G8 se continua” ha detto Kerry. Il segretario di Stato Usa ha riferito di aver parlato con i ministri degli Esteri del G8 e di altri Paesi, e che tutti sono preparati “ad andare fino in fondo” per isolare la Russia. “Sono pronti a mettere in atto sanzioni. Sono pronti a isolare la Russia economicamente. Il rublo sta già scendendo” ha detto Kerry. Il segretario ha suggerito che le aziende statunitensi “potrebbero iniziare a pensare due volte se vogliono fare affari con un Paese che si comporta così”.
SULL’ORLO DEL DISASTRO. “Siamo sull’orlo del disastro”, ha detto Il primo ministro dell’Ucraina Arseniy Yatsenyuk, parlando dopo una sessione a porte chiuse del Parlamento a Kiev. Yatsenyuk ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin di ritirare i suoi soldati.
PAPA FRANCESCO: FAVORIRE DIALOGO. “Vi chiedo di pregare ancora per l’Ucraina, che sta vivendo una situazione delicata e auspico che tutte le componenti del Paese si adoperino per superare le incomprensioni per la costruzione del futuro”. Così Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus. “Chiedo anche – ha aggiunto – alla comunità internazionale di sostenere ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia”.
TENSIONE A BASE DI PEREVALNE. Giornalisti di Associated Press affermano che centinaia di uomini armati non identificati sono arrivati fuori da una base dell’esercito dell’Ucraina, a Privolnoye in Crimea. Il convoglio include almeno 13 veicoli, ciascuno dei quali trasporta 30 soldati, e quattro veicoli blindati con a bordo mitragliatrici. I mezzi, che hanno targhe russe, hanno circondato la base e impediscono ai soldati ucraini di entrare o uscire. I militari ucraini hanno posizionato un carro armato al cancello.
KIEV RICHIAMA RISERVISTI. Il Consiglio di sicurezza ucraino nella mattinata di domenica ha richiamato i riservisti, mentre convogli militari russi sono sulla strada che che da Sebastopoli porta a Sinferopoli. I giornalisti di Associated Press che si trovano nella zona riferiscono che il convoglio militare – che conta centinaia di soldati – è diretto verso la capitale della Crimea. Insieme ai mezzi corazzati ci sono anche due ambulanze. Sarebbero almeno 15mila i soldati russi schierati in Crimea, nella zona di Sebastopoli e Sinferopoli. Mezzi blindati si muovono sul territorio, dove la Russia ha le proprie basi militare strategiche.
ONU: BAN KI-MOON PREOCCUPATO. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito per una seduta di emergenza alle 20 di ieri sera, mentre i ministri degli Esteri dell’Unione europea si incontreranno lunedì per un vertice straordinario. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon “è gravemente preoccupato per la situazione e continua a monitorare gli eventi”, chiedendo “il pieno rispetto e la protezione dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, nonché “l’immediato ripristino della calma e del dialogo diretto tra tutti gli interessati”.
MOGHERINI: GARANTIRE SOVRANITA’ UCRAINA. La ministra degli Esteri italiana, Federica Mogherini, ha partecipato in serata ad una conference call con l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton e con alcuni suoi omologhi, tra cui Kerry, Hague, Fabius e Sikorski, dalla quale è emersa “l’unanime forte preoccupazione e condanna per la pericolosa escalation della situazione in Crimea”. La Farnesina ha ribadito la necessità “di garantire unità, sovranità, inclusività e integrità territoriale dell’Ucraina”.
OK DI MOSCA A INTERVENTO ARMATO. La situazione è precipitata nel pomeriggio di sabato, quando il parlamento russo ha accolto la richiesta di Putin di autorizzare l’intervento armato. L’ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite, Vitali Churkin, ha però ribadito che “la decisione dell’uso delle forze armate fuori dalla Russia non è stata ancora presa”.
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