Roma, 16 gen. (LaPresse) – Le armi chimiche siriane destinate alla distruzione transiteranno dal porto di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in commissioni riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato. L’operazione, ha spiegato, sarà di “trasbordo” su una nave statunitense di 560 tonnellate di armi, divise in 60 container, che non toccheranno terra, ma saranno direttamente imbarcati su una nave americana. La scelta del porto di Gioia Tauro, ha spiegato Lupi, ha tenuto conto di una serie di caratteristiche” in grado di garantire lo svolgimento delle operazioni in condizioni di assoluta sicurezza”, come la presenza di “operatori specializzati nelle operazioni di sbarco e imbarco di materiali pericolosi”.
BONINO: PIU’ IMPORTANTE DISARMO IN ULTIMI 10 ANNI. “Si tratta – ha spiegato la ministra Bonino – della più importante operazione di disarmo degli ultimi 10 anni, più importante di quella che sta avvenendo in Libia”. Per queste ragioni, ha detto la titolare della Farnesina, “l’offerta di un porto italiano si inserisce nella linea seguita fin dall’inizio dal governo italiano di soluzione politica del conflitto in Siria” e “apre una prospettiva più ampia sulla possibilità di creare un’area libera dalle armi chimiche di distruzione di massa in Medioriente”.
OPAC: FONDAMENTALE COLLABORAZIONE ITALIA. “L’offerta dell’Italia per il trasbordo” delle armi chimiche siriane al porto di Gioia Tauro, ha spiegato Ahmet Uzumcu, il direttore generale dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) “è un pezzo fondamentale di questo puzzle intricato”, che ha lo scopo di “distruggere gli agenti chimici più pericolosi”.
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