Tegucigalpa (Honduras), 26 nov. (LaPresse/AP) – Vittoria del Partito nazionale al governo nelle elezioni presidenziali in Honduras, dove gli elettori hanno assegnato un mandato di quattro anni al candidato del Partido nacional Orlando Hernandez, che ha dunque battuto la sfidante principale Xiomara Castro, moglie dell’ex presidente Manuel Zelaya deposto nel 2009 con un colpo di Stato militare. Le elezioni si sono svolte domenica e i candidati erano otto, anche se la vera sfida era appunto fra Hernandez e Castro.

LA VITTORIA DI HERNANDEZ. Con il 68% dei voti conteggiati, Hernandez si attesta al 34%, mentre Castro al 29%. “Non sono risultati definitivi, ma è un trend irreversibile”, ha annunciato una portavoce del tribunale, Lourdes Rosales. Il presidente uscente è Porfirio Lobo, anche lui del Partito nazionale. Prima dell’annuncio del tribunale anche Xiomara Castro si era dichiarata vincitrice e il marito, Manuel Zelaya, aveva detto che non accetteranno i risultati. Nessuna dichiarazione invece da parte loro dopo l’annuncio del tribunale. La candidatura della Castro è stata considerata da molti come un tentativo di Zelaya di tornare in scena dopo il golpe con il quale è stato deposto.

IL PARLAMENTO DIVISO. Hernandez si troverà davanti a un Congresso diviso e nelle elezioni di domenica sono stati scelti anche 128 dei suoi membri. È dunque improbabile che il presidente possa cambiare la situazione attuale. L’Honduras, 8,5 milioni di abitanti, è il Paese con il più alto tasso di omicidi al mondo e oltre metà dei suoi abitanti vive in condizioni di povertà; inoltre qui operano molte gang impegnate nel traffico di gran parte della cocaina che va dal Sud America agli Stati Uniti. In base alla Costituzione, la vittoria può avvenire anche per un solo voto, il che alimenta i timori che possano scoppiare violenze; non è previsto ballottaggio ed è il tribunale elettorale a decidere se sia necessario il riconteggio.

CHI SONO XIOMARA CASTRO E ORLANDO HERNANDEZ. Xiomara Castro, 54 anni, è stata in testa nei sondaggi per mesi in quando considerata la candidata del cambiamento, per le sue promesse di intervenire per far calare le violenze e la povertà, che sono aumentate nei quattro anni di presidenza di Porfirio Lobo. Dal canto suo Hernandez, 45 anni, ha riacquistato consenso nelle ultime settimane proponendosi come il candidato della legge e dell’ordine. Da presidente del Congresso Hernandez ha promosso una legge che istituisce una forza di polizia militare per pattugliare le strade, in modo da sostituire la polizia nazionale considerata corrotta e spesso accusata di omicidi extragiudiziali. Avvocato e riservista dell’esercito con alle spalle studi di giurisprudenza all’università di New York, Hernandez è stato eletto in Congresso per la prima volta nel 1997 e ne è diventato il presidente nel 2010.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata