Washington (Usa), 24 nov. (LaPresse/AP) – L’accordo sul nucleare raggiunto fra l’Iran e il gruppo di Paesi 5+1 è “un primo passo importante” che taglia la possibilità di un percorso di Teheran verso l’atomica e apre la strada verso “un mondo più sicuro”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commentato l’intesa raggiunta a Ginevra in una dichiarazione fatta nella notte. “Queste sono limitazioni sostanziali che aiuteranno a evitare che l’Iran si doti di armi nucleari”, ha detto parlando alla Casa Bianca. L’accordo raggiunto vale per sei mesi e serve a dare tempo ai diplomatici di raggiungere un’intesa che sia invece generale e a lungo termine.

Obama ha promesso che in questi sei mesi gli Stati Uniti non imporranno nuove sanzioni, promessa che scontenterà parte del Congresso, dove alcuni deputati spingono da settimane per inasprire le sanzioni. “Se l’Iran non rispetterà gli impegni in questi sei mesi, allora elimineremo gli allentamenti delle sanzioni e ricominceremo a fare pressione”, ha detto Obama.

Rivolgendosi poi a Israele, che ha criticato l’accordo, il presidente Usa ha detto che capisce il suo scetticismo. Questi Paesi “hanno buone ragioni per essere scettici sulle intenzioni dell’Iran”, ha detto Obama, aggiungendo però che “solo la diplomazia può portare a una soluzione duratura per le sfide poste dal programma nucleare dell’Iran”.

Subito dopo l’annuncio dell’intesa anche il segretario di Stato americano, John Kerry, aveva commentato: “Accordo a Ginevra, un primo passo che rende il mondo più sicuro. Ora altro lavoro”, aveva scritto su Twitter. Kerry era arrivato ieri a Ginevra e ha partecipato alla fase finale dei negoziati, insieme ai ministri degli Esteri di tutti gli altri Paesi del 5+1, che è composto dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (Russia, Usa, Regno Unito, Francia, Cina), più la Germania. Secondo Kerry, riducendo il rischio di una guerra, il patto renderà più sicuri anche gli alleati degli Usa in Medioriente. In particolare Israele, che considera la Repubblica islamica una minaccia alla sua sopravvivenza e non crede al fatto che il programma nucleare di Teheran abbia scopi solo pacifici.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata