Tacloban (Filippine), 9 nov. (LaPresse/AP) – La priorità del governo filippino è ristabilire l’elettricità e le comunicazioni nelle aree isolate, per permettere l’arrivo dei soccorsi e l’assistenza medica alle vittime. Lo ha spiegato il presidente Benigno Aquino III, parlando dell’arrivo del tifone Haiyan sulle Filippine.

SPAZZATI VIA PALAZZI E ABITAZIONI. Il bilancio ufficiale rimane fermo a 138 persone, ma fonti della Croce Rossa hanno dichiarato che almeno 1200 persone hanno perso la vita. Il segretario generale dell’ente, Gwen Pang, ha sottolineato che per ora si tratta solo di stime. Il tifone ha spazzato via palazzi e raso al suolo abitazioni. Almeno 118 delle vittime confermate hanno perso la vita nell’isola di Leyte dove si trova la città di Tacloban, ha fatto sapere il portavoce dell’agenzia per i disastri Reylando Balido.

INIZIATI I SACCHEGGI. L’aereoporto di Tacloban, una città di 200mila persone che si trova a circa 580 chilometri a sudest di Manila, appare una landa desolata di fango, con i tetti di stagno contorti e le auto rovesciate. Le finestre della torre dello scalo sono distrutte. Il segretario della Difesa, Voltaire Gazmin, ha dichiarato che il presidente Aquino era “senza parole” quando lui gli ha riferito della devastazione che il tifone ha portato a Tacloban. “Gli ho detto che tutti i sistemi erano abbattuti”, ha raccontato il segretario alla Difesa. “Non c’è energia elettrica, non c’è acqua, niente. Le persone sono disperate. Ci sono dei saccheggi”. Intanto Haiyan si è diretto verso il Vietnam, dove il suo arrivo è previsto per domani.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata