Ginevra (Svizzera), 8 nov. (LaPresse/AP) – Proseguono i colloqui tra l’Iran e il gruppo 5+1 a Ginevra, dove vista la possibilità di raggiungere un accordo iniziale sono arrivati anche il segretario di Stato Usa, John Kerry, e i ministri degli Esteri francese Laurent Fabius, britannico William Hague e tedesco Guido Westerwelle. Assente, invece, il russo Sergey Lavrov. “Stiamo chiedendo loro di fare un passo avanti e di fornire un completo congelamento al punto in cui sono oggi”, ha detto Kerry da Israele, dove si trovava per incontri sulla questione israelo-palestinese prima di trasferirsi a Ginevra.
Prima, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, aveva spiegato che la bozza prevederebbe “un limitato, mirato e reversibile allentamento di sanzioni, che non riguarda le misure fondamentali”, in cambio di un impegno di Teheran. Tuttavia, Carney ha sottolineato che simile patto sarebbe reversibile: “questo allentamento temporaneo e modesto sarebbe interrotto e saremmo in grado di aumentare le pressioni ulteriormente aggiungendo nuove sanzioni”. L’accordo iniziale, ha spiegato Carney, “riguarderebbe le più avanzate attività nucleari dell’Iran; aumenterebbe la trasparenza in modo che l’Iran non possa usare la scusa dei negoziati per portare avanti il suo programma; ci offrirebbe tempo e spazio mentre negoziamo un accordo complessivo”. Kerry, parlando alle televisioni israeliane, ha suggerito che Washington stia puntando come primo passo a far sì che Teheran metta fine alla propria espansione delle attività nucleari che possono essere usate per produrre armi.
Sull’ipotesi di accordo si è espresso stamane con durezza Israele. “È un accordo molto negativo e Israele lo respinge interamente. Israele non è vincolato da questo accordo e farà tutto quello che deve fare per proteggere se stesso e la sicurezza del proprio popolo”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Credo – ha detto ancora – che gli iraniani debbano essere molto soddisfatti a Ginevra, visto che hanno ottenuto tutto e non hanno pagato nulla”. “Volevano – ha proseguito – un allentamento dopo anni di estenuanti sanzioni e lo hanno ottenuto. Non hanno pagato nulla, perché non stanno riducendo in nessuna maniera la loro capacità di arricchimento nucleare. Quindi l’Iran ha ricevuto l’accordo del secolo e la comunità internazionale ha avuto un cattivo accordo”.
Progressi, intanto, sono stati annunciati sia dall’Ue, sia da Fabius anche se quest’ultimo con riserva. “Stiamo facendo progressi”, ha detto Michael Man, portavoce dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton. Stessa posizione per il francese, che ha però aggiunto che “nulla è ancora scontato”. Ha aggiunto: “Sono venuto a Ginevra per prendere parte ai negoziati, perché i colloqui sono difficili ma importanti per la sicurezza regionale e internazionale” e “stiamo lavorando per raggiungere un accordo che completi il primo passo di affrontare il programma nucleare iraniano”, ha affermato.
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