Mosca (Russia), 6 nov. (LaPresse/AP) – Pyotr Verzilov, marito della componente delle Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova, racconta di non avere avuto notizie della donna per 17 giorni, mentre veniva trasferita in un nuovo carcere in Russia, “e il fatto che sia stata in movimento per così tanto tempo costituisce una gretta umiliazione da parte di questa gretta gente”. Lo ha dichiarato ad Associated Press, lamentando la lunga mancanza di notizie sulla moglie. Tolokonnikova sconta una sentenza di due anni di carcere per vandalismo, dopo l’esibizione politicamente provocatoria della band musicale Pussy Riot nella cattedrale di Mosca. A settembre è entrata in sciopero della fame per protesta nel carcere della Mordovia in cui era detenuta ed è poi stata trasferita nell’infermeria. La direzione della prigione la scorsa settimana ha fatto sapere che era stata trasferita in una nuova colonia penale, ma il marito aveva dato l’allarme dicendo che di lei si erano perse le tracce. Ha poi fatto sapere che è stata inviata probabilmente in un campo di lavoro in Siberia.
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