Gerusalemme (Israele), 6 nov. (LaPresse/AP) – “Sono fiducioso nella nostra possibilità di superare” le tensioni e le difficoltà che rendono complicati i colloqui di pace tra israeliani e palestinesi. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, John Kerry, al suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, dove ha iniziato una intensa giornata di colloqui. Dopo il lancio a luglio, i negoziati sono entrati in evidente difficoltà, senza segni chiari di progressi e mentre entrambe le parti rientravano nei consueti ruoli di reciproci accusatori. L’obiettivo di siglare un accordo di pace entro nove mesi sembra una prospettiva improbabile. Ieri una sessione segreta dei negoziati, ha riferito una fonte ufficiale palestinese coperta dall’anonimato, si è conclusa a causa di pesanti divergenze sulla costruzione negli insediamenti israeliani.

Dopo circa tre ore di colloqui con il primo ministro, Kerry stamane si è trasferito a Betlemme per incontrare il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Sempre oggi tornerà a Gerusalemme per vedere il presidente israeliano Shimon Peres e di nuovo Netanyahu per cena. Domani ha in programma di recarsi in Giordania, dove incontrerà di nuovo Abbas.

Le difficoltà saranno superate, ha detto Kerry all’avvio dei colloqui con Netanyahu: “Questo è il motivo per cui sono qui”. “Ciò può essere raggiunto con buona fede e con seria volontà da entrambe le parti”, ha dichiarato, chiedendo sia a Netanyahu sia ad Abbas di prendere “compromessi reali e decisioni difficili”. Si è detto ottimista sulle prospettive: “Abbiamo bisogno di spazio per negoziare privatamente, segretamente, tranquillamente, e continueremo a farlo. Abbiamo sei mesi di fronte a noi nel calendario stabilito e sono fiducioso che sapremo fare progressi”.

Il premier israeliano ha accusato i palestinesi di minare gli sforzi per la pace. “Sono preoccupato sui progressi perché vedo che i palestinesi continuano a incitare, a creare crisi artificiose, a evitare e ad allontanarsi da decisioni forti, necessarie a raggiungere una pace genuina”, ha detto Netanyahu al segretario di Stato Usa. Ha aggiunto, diretto a Kerry: “Spero che la sua visita aiuti a guidarli di nuovo verso un luogo in cui potremo raggiungere la storica pace che auspichiamo”.

Da parte loro, il sindaco di Betlemme che ha accolto Kerry assieme ad Abbas ha accusato lo Stato ebraico di tenere sotto “assedio” i palestinesi, con gli insediamenti cui non rinuncia nonostante i colloqui in corso. Kerry ha commentato: “Come in ogni negoziato, ci saranno momenti positivi e momenti negativi, ma siamo determinati a tentare di portare una pace duratura in questa regione”. Ha poi aggiunto: “Siamo convinti che nonostante le difficoltà entrambi i leader, il presidente Abbas e il premier Netanyahu, siano determinati a lavorare verso questo obiettivo”.

Intanto, a Betlemme Kerry ha annunciato che gli Stati Uniti destinano altri 75 milioni di dollari in aiuti ai palestinesi, per il miglioramento di strade, scuole e altre infrastrutture. I nuovi fondi portano il contributo Usa al programma di infrastrutture palestinese a 100 milioni di dollari. Fonti ufficiali Usa hanno spiegato che l’obiettivo è rafforzare il sostegno pubblico palestinese ai colloqui di pace con gli israeliani, mostrando i benefici tangibili del processo.

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