Berlino (Germania), 3 nov. (LaPresse) – È rimasto per anni in un appartamento di Monaco di Baviera il tesoro di circa 1.500 opere d’arte confiscate dai nazisti durante il Terzo Reich. Da Pablo Picasso e Henri Matisse, da Marc Chagall a Paul Klee. E poi ancora Renoir, Emil Nolde, Franz Marc, Max Beckmann, Oskar Kokoschka, Ernst Ludwig Kirchner e Max Liebermann. Tanti i nomi illustri tra gli autori dei dipinti ritrovati, che si pensava che fossero stati distrutti dai bombardamenti degli Alleati al termine della seconda guerra mondiale. Valore stimato: un miliardo di euro. Il tesoro è stato scoperto nella primavera del 2011 ma le autorità lo hanno tenuto segreto, e a rivelarlo adesso è il settimanale tedesco Focus.

LE OPERE CONFISCATE DAI NAZISTI. Si tratta di dipinti che erano stati confiscati dai nazisti nel Terzo Reich. La storica berlinese Meike Hoffmann si sta occupando di risalire all’origine delle opere e di stimarne il valore. Dalle ricerche è risultato che almeno 300 dei quadri erano stati etichettati durante il nazismo come ‘arte degenerata’, ed esposti nella mostra di opere confiscate allestita proprio dalle autorità naziste nel 1937. Altre opere erano state invece rubate a collezionisti ebrei e, secondo il britannico Daily Mail, alcuni capolavori sarebbero stati comprati a prezzi stracciati da proprietari ebrei in cambio di una via di fuga. Negli anni ’30 e ’40 le opere erano state poi acquistate dal commerciante di oggetti d’arte Hildebrand Gurlitt. Secondo il Mail fu proprio lui, alla fine della seconda guerra mondiale, a dire che la sua collezione si trovava nella casa di famiglia a Kaitzer Strasse a Dresda, facendo credere che le opere fossero state distrutte nei bombardamenti sulla città avvenuti a febbraio del 1945.


LA SCOPERTA DEL TESORO A MONACO. La svolta arriva a settembre del 2010. Durante i controlli di routine su un treno dalla Svizzera a Monaco viene fermato il figlio di Hildebrand Gurlitt, Cornelius Gurlitt, oggi 80enne. Pur non avendo mai lavorato e non avendo entrate dichiarate, l’uomo viene trovato con 9mila euro in contanti in una busta. Le autorità si insospettiscono e fanno allora partire un ordine di perquisizione dell’appartamento dell’uomo a Monaco di Baviera, nel quartiere di Schwabing. Ed è qui appunto che nella primavera del 2011 sono stati scoperti i quadri, che erano conservati in mezzo a montagne di barattoli di cibo scaduti, perlopiù risalenti agli anni ’80.

Stando alle informazioni in possesso di Focus, la procura di Augusta ha avviato indagini su Cornelius Gurlitt per evasione fiscale. Pare che l’uomo, nel corso degli anni, abbia venduto alcuni delle opere vivendo proprio di quei guadagni. Secondo il settimanale, poco prima del sequestro avrebbe venduto per esempio all’asta a Colonia un quadro di Max Beckmann per 864mila euro. Inoltre gli investigatori hanno trovato successivamente un libretto di risparmi bancari, intestato proprio a Cornelius Gurlitt, con un deposito di mezzo milione di euro, frutto appunto delle varie vendite.

IL MATISSE DEL NONNO DI ANNE SINCLAIR. Tra le opere ritrovate c’è anche un ritratto di donna realizzato da Matisse. Il quadro era appartenuto al collezionista ebreo Paul Rosenberg, che dovette lasciare la sua intera collezione prima di fuggire da Parigi. La nipote Anne Sinclair, moglie dell’ex governatore dell’Fmi Dominique Strauss-Kahn, ha portato avanti per decenni una lotta per riavere le opere rubate dai nazisti ma fino a oggi, secondo Focus, non sapeva dell’esistenza di questo dipinto di Matisse.

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