Canberra (Australia), 20 ott. (LaPresse/AP) – Continua a bruciare lo Stato australiano del Nuovo Galles del Sud, quello di Sydney, che negli ultimi giorni ha dovuto affrontare un centinaio di incendi. Sono 61 i roghi ancora accesi, 15 dei quali fuori controllo, e i vigili del fuoco si stanno concentrando in particolare su uno scoppiato nei pressi della città di Lithgow e che si estende per circa 300 chilometri. Le autorità hanno avvertito che, visti i venti forti e le alte temperature, è probabile che l’incendio diventi più pericoloso nei prossimi giorni e hanno consigliato ad alcune cittadine di valutare l’ipotesi di far lasciare le case ai residenti. Attualmente il bilancio dei roghi è di un morto, cinque persone fra cui tre pompieri curate in ospedale per ustioni e inalazione di fumo, 208 case distrutte e 122 abitazioni danneggiate. La vittima è un uomo di 63 anni, morto giovedì a seguito di un attacco di cuore mentre provava a difendere la sua casa dalle fiamme a Lake Munmorah, a nord di Sydney.

Nella zona dell’incendio di Lithgow le temperature hanno superato oggi i 25 gradi e i venti hanno raggiunto i 20 chilometri orari, con il tasso di umidità sceso al 30%. Circa 1.500 i vigili del fuoco al lavoro e nei dintorni di Sydney diverse strade sono state chiuse. Ieri un ospedale di Blue Mountains è stato evacuato a causa della minaccia delle fiamme e 24 pazienti sono stati trasportati in una clinica di Sydney, dove dovrebbero restare almeno fino a mercoledì.

Intanto gli inquirenti stanno provando a capire quanti e quali incendi siano di origine dolosa. La polizia ha denunciato due ragazzine di 12 e 13 anni di avere appiccato il fuoco in un bosco a ovest di Sydney venerdì; quegli incendi sono stati già spenti. Le due giovani dovranno comparire davanti a un tribunale dei minori il 4 dicembre e non è chiaro che pena rischiano in caso di condanna. E il dipartimento per la Difesa ha fatto sapere che sta indagando per accertare se ci sia un legame tra l’incendio scoppiato nei pressi di Lithgow, che è cominciato mercoledì, e delle esercitazioni militari con esplosivi che si stavano tenendo quello stesso giorno in un vicino campo di addestramento.

Gli incendi sono comuni in Australia, ma di solito non sono così numerosi fino all’estate, che comincia a dicembre. Quest’anno l’inverno insolitamente secco e la primavera più calda rispetto alla media hanno portato condizioni perfette perché i roghi prendano piede. Negli incendi scoppiati a febbraio del 2009 nello Stato di Victoria rimasero uccise 173 persone e furono distrutte oltre duemila case.

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