Washington (Usa), 18 ott. (LaPresse/AP) – Edward Snowden non ha portato documenti segreti della National Security Agency in Russia e gli ufficiali dell’intelligence cinese e russa non hanno avuto accesso ai materiali da lui ottenuti prima della partenza dagli Stati Uniti. L’ex analista dell’Nsa ha detto in un’intervista al New York Times di aver consegnato tutti i documenti nel suo possesso a giornalisti mentre si trovava a Hong Kong. Il 30enne ha sottolineato di non aver conservato copie dei documenti e di non averle portate in Russia “perché questo non servirebbe l’interesse pubblico”. La familiarità con le capacità delle agenzie dell’intelligence cinesi, ha sottolineato, gli ha permesso di proteggere il materiale dalle spie di Pechino quando era a Hong Kong. “La possibilità che i russi o i cinesi abbiano ricevuto qualsiasi documento è pari a zero”, ha dichiarato. Nell’intervista, condotta nell’arco dell’ultima settimana con l’uso di comunicazioni online fatte in codice, Snowden ha detto di sentirsi una talpa che ha agito nel migliore interesse della nazione rivelando informazioni sui programmi di sorveglianza dell’Nsa e sulla raccolta di dati relativi a comunicazioni.
Ho aiutato la sicurezza nazionale degli Usa, ha affermato l’ex dipendente della Cia, scatenando un dibattito pubblico sugli obiettivi delle operazioni dell’intelligence. “Il proseguimento segreto di questi programmi – ha dichiarato – rappresenta una minaccia molto più grave della loro rivelazione”. Snowden, che negli Usa è stato accusato di furto di proprietà del governo e spionaggio, ha ricevuto l’asilo in Russia lo scorso primo agosto e le autorità di Mosca gli hanno permesso di restare nel Paese per un anno.
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