Salt Lake City (Utah, Usa), 12 ott. (LaPresse/AP) – La Statua della libertà e il Grand Canyon riapriranno nonostante lo shutdown grazie a un accordo raggiunto dagli Stati di New York e Arizona con il dipartimento federale dell’Interno degli Stati Uniti. In base all’intesa, a finanziare il personale incaricato dei monumenti saranno i singoli Stati, e non il governo federale, così sarà possibile sbloccare la situazione. Hanno raggiunto un accordo per la riapertura dei propri parchi e monumenti anche altri tre Stati: South Dakota, Colorado e Utah, dove si trovano rispettivamente il Monte Rushmore in cui sono scolpiti i volti di quattro presidenti americani (George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln), il parco nazionale delle Montagne rocciose e lo Zion Park. Ad annunciarlo sono stati i governatori dei singoli Stati e ognuno di loro si è accordato per un costo differente.

Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha annunciato che lo Stato pagherà 61.600 dollari al giorno per finanziare il personale del National Park Service necessario a riaprire ai visitatori la Statua della libertà. Nello Stato di New York ci sono 33 siti sotto la giurisdizione del National Park Service, comprese appunto la Statua e la vicina Ellis Island, chiusi dal 1° ottobre scorso, data in cui è scattato lo shutdown. Ad annunciare la riapertura del Grand Canyon è stato invece Andrew Wilder, il portavoce della governatrice dell’Arizona, la repubblicana Jan Brewer. La governatrice avrebbe voluto una riapertura solo parziale del parco, ma l’accordo riguarda invece l’intero territorio; l’Arizona pagherà ogni giorno 93mila dollari, meno dei 112mila che il dipartimento dell’Interno richiedeva. In questo periodo dell’anno il Grand Canyon attira circa 18mila persone al giorno, che portano circa un milione di dollari di incassi quotidiani all’economia locale.

In South Dakota l’accordo è stato raggiunto grazie anche ai donatori privati. Il governatore, il repubblicano Dennis Daugaard, spiega che la riapertura al pubblico del monte Rushmore costerà 15.200 dollari al giorno. In Colorado l’accordo è stato raggiunto per la riapertura per 10 giorni del parco nazionale delle Montagne rocciose per un costo di 360mila dollari. In Utah l’intesa prevede la riapertura di cinque parchi nazionali per 10 giorni dal momento che lo Stato ha inviato 1,67 milioni di dollari al governo federale nella speranza di riuscire a salvare la stagione turistica. Oltre 20mila impiegati del National Park Service sono stati messi in congedo e i deputati di entrambi i partiti si sono lamentati che le chiusure hanno creato disagi alle comunità che dipendono dal turismo.

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